NAURU

Enciclopedia Italiana (1934)

NAURU (A. T., 164-165)


Isola dell'Oceano Pacifico, situata a 0° 32′ di lat. S. e a 166° 55′ di long. E. Fu scoperta nel 1798 dal capitano Feam e divenne possedimento tedesco nell'ottobre 1888. Dal 17 dicembre 1920 è sotto mandato della Gran Bretagna, dell'Australia e della Nuova Zelanda. Di origine corallina, con abbondanti terreni vulcanici, l'isola ha una superficie di 20 kmq.; è pianeggiante e si eleva a un'altezza massima di 65 m. in una collina boscosa situata all'estremità occidentale. Le ottime condizioni climatiche favoriscono la vegetazione dei cocchi. Ma l'isola deve la sua importanza ai grandi depositi di fosfati (dovuti alla decomposizione dei feldspati eruttivi), con riserve valutate a 80-100 milioni di tonnellate. Lo sfruttamento è esercitato dalla Pacific Phosphate Company. L'esportazione dall'isola è costituita in massima parte di fosfati, con un quantitativo medio annuo di 300.000 tonn. per il periodo 1928-1931, dirette principalmente in Australia e nella Nuova Zelanda. A questo prodotto si aggiunga una certa quantità di copra. Nelle importazioni prevalgono i generi alimentari e i manufatti. La popolazione nel 1932 era costituita di 141 Europei, 1479 indigeni, e 696 Cinesi, con un totale di 2316 individui. Le comunicazioni marittime vengono effettuate dalle navi della Pacific Phosphate Company. A Nauru esiste inoltre una stazione marconigrafica.

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