Nagasaki

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Città del Giappone (445.822 ab. nel 2008), in fondo alla baia formata dall’omonima penisola, sulla costa occidentale dell’isola di Kyushu. A partire dal fronte marino la città risale le pendici delle colline circostanti, sovrastate dal Monte Kazaghiva. Il nucleo originario, sorto lungo la costa occidentale del golfo, si sviluppò nel 16° sec., divenendo in seguito il centro amministrativo e commerciale della città. Le principali zone industriali si sono insediate sulla costa orientale e nella valle dell’Urakami, mentre le aree residenziali si estendono in prevalenza sui versanti collinari. Costituiscono parte integrante di N. alcuni centri litoranei a S della città, aree di tradizionale attività peschereccia. L’economia urbana si basa sull’apparato industriale (impianti siderurgici, meccanici, chimici, tessili, produzione di materiali da costruzione) e sulle attività del porto (esportazioni di cemento, riso, pesce essiccato e tessuti, oltre che di carbone), dotato di importanti cantieri navali. La prefettura di N. (4113 km2 con 1.441.451 ab. nel 2008) comprende la parte NO dell’isola di Kyushu e le minori isole antistanti.

Feudo dal 13° sec. della nobile famiglia dei N., verso il 1400 divenne dominio dei daimyō Ōmura. Convertitosi al cristianesimo, Ōmura Sumitada l’aprì ai commercianti portoghesi (1568). Centro del traffico con l’Occidente, N. fu dichiarata città imperiale (1587), amministrata da un governatore (bugyō) dal 1603. Fu centro di diffusione del cristianesimo in Giappone fino al 1638. Il suo moderno sviluppo è successivo all’apertura del porto al traffico internazionale nel 1857. Il 9 agosto 1945 fu bombardata dall’aviazione statunitense con una bomba atomica. Il lancio, effettuato sulla zona industriale, separata dalla zona urbana e commerciale dal Monte Hirogari, pur provocando danni minori che a Hiroshima, uccise circa 74.000 persone.

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