ALATINO, Mosè Amram di Buonaiuto

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ALATINO, Mosè Amram di Buonaiuto

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Nato a Spoleto nel 1529, studiò a Perugia sotto la guida di F. Piccolomini e si addottorò in medicina nel 1556. Esercitò la professione a Spoleto col fratello Vitale. Dopo l'espulsione degli Ebrei dallo Stato della Chiesa (1569), passò a Ferrara, dove ottenne, col figlio Buonaiuto, da Clemente VIII, nel 1592, il privilegio di esercitare la professione medica anche al di fuori della comunità; e tale privilegio gli fu confermato nel 1603, dopo che il ducato estense fu devoluto alla S. Sede. Ritiratosi a Venezia, vi morì nel 1605.

La sua fama di medico, notevole se a lui G. Mercuriali inviò diversi consulti, si accompagnò all'attività di traduttore: dall'ebraico in latino tradusse la parafrasi di Temistio al De coelo di Aristotele (Venezia 1574), la cui lettera dedicatoria al cardinale Luigi d'Este è ricca anche di particolari biografici (risulta, tra l'altro, che per i passi più difficili si valse della collaborazione del medico e filosofo Elia di Giuseppe da Nola); sua è la versione latina di un commentario ebraico di Galeno ad Ippocrate, De aëre, aquis et locis, (apparso anonimo nell'edizione parigina di Galeno del 1679). Il breve di Clemente VIII ricorda anche che l'A. e il figlio attendevano alla traduzione della prima parte del Canone di Avicenna, di cui però non resta traccia.

L'A. intervenne per una più mite applicazione delle disposizioni in materia di censura di libri ebraici con una lettera del 1577 a Giuseppe Zarphati, inquisitore, convertito dall'ebraismo al cristianesimo (The Jewish Encyclopedia);ma è ricordata un'altra lettera del 1580, sullo stesso argomento, ad Andrea del Monte.

Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, p. 267; G. Marini, Degli archiatri pontifici, I, Roma 1784, p. 148; M. Steinschneider, Catalogus librorum hebraeorum in Bibliotheca Bodleiana, Berolini 1852-60, coll. 1766-1768; P. L. Bruzzone, Documents sur les Juifs des Etats Pontificaux, in Rev. des études juives, XIX (1889), pp. 134-135 (dove è riportato il breve di Clemente VIII); M. Steinschneider, Die hebraeischen Uebersetzungen des Mittelalters, Berlin 1893, pp. 126, 664; [H. Vogelsteinl - P. Rieger, Geschichte der Juden in Rom, II, Berlin 1895, p. 260; A. Balletti, Gli Ebrei e gli Estensi, Reggio Emilia 1930, p. 79; Judisches Lexikon, I, col. 188; S. Wininger, Grosse Jüdische National-Biographie, I, p. 90; The Jewish Encyclopedia, I, p. 318; Encyclopaedia Judaica, II, coll. 98-99.

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