Fumaroli, Marc

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Storico della letteratura, dell'arte e filologo francese (Marsiglia 1932 - Parigi 2020). Dopo aver insegnato (1965-74) all'Univ. di Lilla e (1974-85) alla Sorbona (Paris IV), dal 1986 al 2002 è stato titolare al Collège de France della cattedra di "Réthorique et société en Europe (XVIe - XVIIe siècles)"; fondatore (1977) della Société internationale d'histoire de la rhétorique, è membro dell'Académie française (1996) e socio straniero dei Lincei (1997). Studioso della letteratura del XVII sec. e in partic. della drammaturgia di Corneille, ha esteso le sue ricerche sul "Grand Siècle" fino ad abbracciarne tutti gli aspetti, storici, politici, artistici e religiosi, attraverso il puntiglioso studio delle fonti dell'epoca, stampate e manoscritte. Tra i numerosi contributi, frutto di questo suo lavoro di paziente ricostruzione di civiltà e di testi, si ricordano: L'âge de l'éloquence: rhétorique et "res literaria" de la Renaissance au seuil de l'époque classique (1980; trad. it. 2002), nato come tesi di dottorato (1976) e dedicato alla straordinaria fioritura della retorica tra XVI e XVII sec.; Héros et orateurs: rhétorique et dramaturgie cornéliennes (1990; trad. it. 1990), in cui sono riu niti i suoi studi sul teatro di Corneille; La diplomatie de l'esprit: de Montaigne à La Fontaine (1994); Trois institutions littéraires (1994; trad. it. Il salotto, l'accademia, la lingua: tre istituzioni letterarie, 2001); Le poète et le roi: Jean de La Fontaine en son siècle (1997). Incoraggiato da A. Chastel, F. ha approfondito il suo interesse per le arti visive pubblicando alcuni saggi esemplari sul rapporto tra linguaggio scritto e figurato e sulla storia dell'arte anche oltre il XVII secolo: da ricordare, in questo ambito, L'école du silence: le sentiment des images au XVIIe siècle (1994; trad. it. 1995) e Nicolas Poussin: Sainte Françoise Romaine annonçant à Rome la fin de la peste (2001). Si è quindi dedicato allo studio dell'influenza della cultura francese nel secolo dell'Illuminismo attraverso una serie di ritratti di protagonisti maggiori e minori in Quand l'Europe parlait français (2001). Tra le edizioni da lui curate: À rebours di J.-K. Huysmans (1977); Madame Gervaisais di E. Goncourt, 1982; Fables di J. de La Fontaine (2 voll., 1985). Strenuo difensore della grande tradizione dell'umanesimo europeo, nel 1991 ha pubblicato L'État culturel: une religion moderne (trad. it. 1993), serrata critica alla politica dello Stato francese nel campo dell'amministrazione, fruizione e tutela dei beni artistici e culturali. Di lì ha approfondito la critica del "moderno" in La querelle des Anciens et des Modernes (2001; trad. it. 2005) e nella lettura del retaggio della Rivoluzione francese: Chateaubriand. Poésie et terreur (2003). I suoi esercizi d'interpretazione e di stile sono raccolti in Exercices de lecture. De Rabelais à Paul Valéry (2006). Nel 2001 ha ricevuto il premio Balzan per la storia e la critica letteraria del XVI secolo.

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