Managua

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Città del Nicaragua (1.047.923  ab. nel 2017, considerando l’intera agglomerazione urbana), capitale dello Stato e capoluogo del dipartimento omonimo (3465 km2). È posta sulle rive meridionali del lago omonimo, sul Pacifico. Centro nevralgico del paese per le attività di servizio, politiche e culturali, per il suo ruolo di nodo delle comunicazioni, nonché sede di attività industriali (raffineria di petrolio, industrie chimiche e di beni di consumo), ha attratto l’inurbamento di ingenti masse rurali. La crescita demografica ha determinato uno sviluppo incontrollato della città, con la formazione di gigantesche e degradate periferie.

Era centro importante degli Indiani prima della conquista spagnola (16° sec.), ma decadde nel primo periodo coloniale, mentre fiorivano in concorrenza le città di Granada e di León; a conclusione delle lotte di supremazia fra queste ultime, nel 1855 fu prescelta a capitale del Nicaragua. Già più volte gravemente danneggiata da terremoti e incendi, nel dicembre 1972 è stata semidistrutta da un violento terremoto.

Lago di M. Secondo lago per estensione del Nicaragua (1134 km2). Occupa una parte della grande area depressa che va dal Golfo di Fonseca (Pacifico) all’Atlantico. È situato a 47 m s.l.m., è lungo 60 km e largo al massimo 28, profondo solo 13 m. Due prominenze lo dividono in due bacini. Per vasti tratti è ingombro di bassifondi sabbiosi che ostacolano la navigazione.

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