MALAWI

Enciclopedia Italiana - IX Appendice (2015)

MALAWI.

Lina Maria Calandra
Paola Salvatori

– Demografia e geografia economica. Storia.

Malawi

Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato interno dell’Africa australe. La popolazione (13.077.160 ab. al censimento del 2008, passati a 16.829.144 secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014), che cresce del 2,8% l’anno (2010-15), vive per l’84% in aree rurali; unici agglomerati urbani sono la capitale, Lilongwe (785.000 ab.), e l’area di Blantyre-Limbe (867.000 ab.). Sulla bassa speranza di vita (55,3 anni, 2013) pesano la diffusione dell’AIDS/HIV (Acquired Immune Deficiency Syndrome/Human Immunodeficiency Virus), che, sebbene in diminuzione, colpisce circa un milione di persone (10° posto al mondo), e lo stato di povertà (67% degli abitanti). Al 174° posto dell’Indice di sviluppo umano e con un PIL pro capite a parità di poteri d’acquisto (PPA) di 781 $ (2014), l’economia del M. è trainata principalmente dal settore agricolo (86% della forza lavoro). Tabacco (6° produttore mondiale) e tè, insieme a uranio, alimentano l’export. Dopo la crisi politico-economica (2011-12), oggi la crescita del PIL (56%) è sostenuta dalla ripresa dei settori manifatturiero, commerciale ed edile.

Indicatori economico-sociali

Storia di Paola Salvatori. – L’endemica conflittualità politica, caratteristica del Paese, continuò a creare gravi ostacoli all’azione del presidente Bingu wa Mutharika, del Democratic progressive party (DPP), eletto nel 2004. Riconfermato nel 2009 Mutharika accentuò i tratti autoritari del suo governo estendendo un controllo capillare sui media e reprimendo ogni forma di opposizione. Nel 2011 l’impiego dell’esercito per fronteggiare la protesta della popolazione, alimentata dalla difficile situazione economica e politica, provocò decine di morti e centinaia di feriti e venne duramente criticato dai Paesi donatori che decisero di sospendere gli aiuti. Un duro scontro diplomatico si aprì in particolare con il Regno Unito, tra i principali finanziatori del Paese. Ciò ebbe pesantissime ripercussioni sulla già fragile economia del M. che, privata dei finanziamenti esteri, dovette affrontare una crisi molto grave.

Nel 2012 Mutharika, colpito da un attacco cardiaco, morì. Gli subentrò, non senza contrasti, la vicepresidente uscente Joyce Banda, prima donna a ricoprire tale carica. Tra i suoi primi atti vi fu quello di riprendere le relazioni diplomatiche con il Regno Unito e di normalizzare i rapporti con la comunità internazionale, così da permettere il ripristino degli aiuti. Per ottenere ulteriori fondi accettò inoltre le richieste del FMI (Fondo Monetario Internazionale) e svalutò la moneta locale. Tali decisioni assicurarono nuovi flussi di valuta che permisero il rilancio dell’economia. Sul piano interno vennero ripristinate le garanzie democratiche e sospesa la legge che criminalizzava le relazioni omosessuali. Venne rilanciata anche la lotta alla corruzione ma nel 2013 un grave scandalo investì gli stessi esponenti del governo pregiudicando di fatto la rielezione di Banda. Nelle consultazioni presidenziali di maggio 2014, dopo il conteggio di una parte dei voti, Peter Mutharika – fratello di Binguwa Mutharika – risultava in vantaggio sugli altri candidati.

Banda denunciò tuttavia brogli e irregolarità, dichiarò nullo il voto e ordinò nuove consultazioni entro 90 giorni, rendendo noto di non essere intenzionata a ricandidarsi. La sua decisione fu però invalidata dall’Alta corte del Malawi, dopo le proteste della Commissione elettorale secondo cui l’annullamento delle elezioni non rientrava tra le prerogative presidenziali. Mutharika fu proclamato vincitore con il 36,4% dei voti e Banda accettò il risultato.

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