MACAO

Enciclopedia Italiana (1934)

MACAO (A. T., 99-100)

Giovanni Vacca

Colonia portoghese all'estremità S. del delta del Si kiang, la quale comprende la penisola di Macao e le isole di Taipa e di Colowans (superficie totale di circa 10 kmq.).

La penisola di Macao ha circa cinque km. di lunghezza, e 1800 m. di massima larghezza. Secondo il censimento del 31 marzo 1927, la popolazione totale della Colonia era di 158 mila abitanti, tutti Cinesi, eccetto 3946 Portoghesi e 591 di varie nazionalità. Vel 1905 la colonia aveva soltanto 78 mila ab. Numerosi tra i Portoghesi di Macao sono gl'ibridi di Cinesi e Portoghesi: parlano un dialetto speciale portoghese-cinese che ha relazione col Pidgin-English di Shanghai.

La città omonima di Macao all'estremità S. della penisola è situata a 22°11′ di lat. N., e 113° 33′ di long. E. Il nome cinese della città è Ao-men ("porta" men della "baia", ao). I Portoghesi reclamano, come appartenenti alla colonia, parti di alcune isole circostanti.

Il porto di Macao decadde nel sec. XIX, interrandosi, danneggiato dall'apertura di Canton al commercio straniero e dal meraviglioso sviluppo di Hong-kong. Nel 1921 furono iniziati, e completati nel 1931, importanti lavori di dragaggio, e fu costruito un nuovo porto accessibile a navi con un pescaggio di 6 m.

La città dista 100 km. da Canton, e 48 da Hong-kong. Ha un clima salubre e dintorni pittoreschi. Il quartiere ricco della città è quello di Praja-Grande, passeggiata alberata lungo la baia, ove sorgono gli edifici pubblici. Recentemente si è arricchita di edifici moderni. Ospita nel quartiere cinese numerose case da giuoco che procurano considerevoli entrate alla colonia. La città ha pure fumerie di oppio.

Nel sec. XIX una delle sorgenti di guadagno della città fu la tratta dei ku-li (coolies), operai cinesi trasportati sulle coste dell'America, specialmente nel Perù. L'abolizione di questo vergognoso traffico fece ancor più decadere il porto.

Macao è, come Hong-kong, un porto franco e un centro di distribuzione delle merci nella Cina meridionale. È collegato direttamente con Macao l'ufficio delle dogane cinesi stabilito nell'isola di Lappa (cin. Kung-pe) in faccia a Macao.

Il valore totale del commercio di Macao nel 1928 salì a 60 milioni di dollari cinesi (17 milioni nel 1912), costituito principalmente da riso, legnami, cotonate, farina, generi alimentari, cemento, prodotti pirotecnici, ecc.

Storia. - Macao fu un tempo grande emporio di commercio e centro di propaganda cristiana nella Cina. La sua posizione felicissima indusse i Portoghesi fin dal 1553 a prendere in affitto dalla Cina quella allora modesta località, obbligandosi a pagare per essa un annuo censo (prima di 1000 e poi di 500 once d'argento) che solo nel 1849 fu soppresso in seguito all'uccisione da parte dei Cinesi del governatore Amaral. Ben presto sorse colà una città con ricco porto: sorse una grande chiesa cattolica; i gesuiti vi stabilirono il centro, quasi un quartier generale, delle loro missioni nell'Estremo Oriente; vi fu fondato (1576) un vescovado da cui dipese anche la popolazione cristiana di Timor nelle isole della Sonda e del Giappone. La Cina riconobbe il diritto di sovranità del Portogallo solo nel 1887.

Tentativi di conquistare Macao furono fatti, ma invano, dagli Olandesi (nel 1601 e nel 1627) e dagl'Inglesi (nel 1802 e nel 1808). Furono a Macao Camões, nel 1558 (v. camoẽs, VIII, p. 557) e il padre Matteo Ricci. c. Man.

Bibl.: Si possono consultare: Lingustedt, An hist. sketc of the Portuguese settlements in China, Boston 1836; C. H. Montaldo de Jesus, Historic Macao, Hong-kong 1902; H. B. Morse, The internat. relations of the Chinese Empire, Londra 1910.

TAG

Chiesa cattolica

Estremo oriente

Matteo ricci

Porto franco

Portogallo