Luigi XV re di Francia, detto il Benamato

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Figlio (Versailles 1710 - ivi 1774) di Luigi duca di Borgogna, secondo delfino, e di Maria Adelaide di Savoia. Salì al trono alla morte di Luigi XIV. Dominato da ministri (cardinale de Fleury, già tutore e poi primo ministro dal 1726 al 1743) e da favorite (tra cui madame de Pompadour), il suo regno fu segnato dalla partecipazione a numerose guerre (di successione polacca, guerra dei Sette anni) che aggravarono il pesante dissesto finanziario del paese.

Vita e attività

Con la morte di Luigi XIV (1715) divenne erede della corona, e a 13 anni fu dichiarato maggiorenne. Durante la reggenza ebbe per tutore A.-H. de Fleury, vescovo di Fréjus. Nel 1723, morto il cardinale Dubois, e poco dopo l'ex reggente duca d'Orléans, L. nominò primo ministro il duca Luigi Enrico di Borbone, che, valendosi dell'assoluta autorità conferitagli dal re, provocò la rottura del fidanzamento di L. con l'infanta Maria Anna Vittoria, figlia di Filippo V di Spagna, e il successivo matrimonio con Maria Leszczyńska (1725). Nel 1726 il Borbone fu sostituito, nella carica di primo ministro, da Fleury, che nello stesso anno divenne cardinale: questi, nonostante le difficoltà religiose ed economiche e le interferenze della corte, che lo costrinsero a partecipare alla guerra di successione polacca, riuscì ad accrescere il prestigio della Francia col trattato di Vienna (1738) e i successi in Oriente. La scelta di accentrare il potere nelle mani di Fleury fu a lungo avversata dalle favorite di L.: la contessa di Mailly, la contessa di Vintimille, madame de Lauragais, la duchessa di Châteauroux (1733-45), la marchesa di Pompadour. Spinto dalle pressioni di quest'ultima, L. finì per sacrificare uomini come Ph. Orry e J.-F. de Maurepas, e anche J.-B. Machault e R.-L. d'Argenson, che pure aveva difeso a lungo contro la favorita. La situazione del paese andò continuamente peggiorando. Dopo la "pace stupida" di Aquisgrana (1748), seguirono le vicende disastrose della guerra dei Sette anni (1757-63), anche se per gli errori di allora non va esagerata la responsabilità del re e della Pompadour. Negli anni di pace che seguirono, il duca É.-Fr. de Choiseul si adoperò con successo a migliorare la situazione interna e internazionale della Francia; in questo periodo, in concomitanza con l'occupazione dei territori pontifici di Avignone e del contado Venassino (1768-74), fu soppresso l'ordine dei gesuiti, dopo lunghe esitazioni di Luigi. Caduto de Choiseul, anche per l'ostilità della nuova amante del re, la contessa Du Barry, il ministero successivo, dominato dal triunvirato d'Aiguillon-Maupeou-Terray, tentò di ristabilire il potere assoluto (soppressione dei parlamenti) e di combattere il declino del prestigio francese all'estero: e in questo ebbe l'appoggio a fondo di L., che forse si rese conto solo allora della situazione gravissima che veniva determinandosi per la monarchia, alla quale l'opinione pubblica attribuiva intera la responsabilità della crisi profonda del paese. L. ebbe da Maria Leszczyńska dieci figli; il delfino Luigi, nato nel 1729, morì nel 1765, lasciando tre figli, che furono Luigi XVI, Luigi XVIII e Carlo X.

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