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Tipo di carbon fossile; è il più noto, diffuso e utilizzato combustibile fossile. Di colore nero lucente, più o meno compatto, è generalmente povero di sostanze bituminose e di sostanze minerali (ceneri); contiene dal 74 al 93% di carbonio, con una media dell’82%. Se ne distinguono diverse varietà, ma la classifica più usata è quella fondata sulla percentuale delle sostanze volatili e sui valori dell’indice di libero rigonfiamento. In base a tali criteri si hanno: l. magri a corta fiamma con il 10-18% di materie volatili, l. semigrassi con il 12-22% di materie volatili, l. grassi a corta fiamma (o da coke) con il 18-26% di materie volatili, l. grassi da fucina con il 26-32% di materie volatili, l. grassi a lunga fiamma (o da gas) con il 32-40% e più di materie volatili e l. magri a lunga fiamma con il 40-45% di materie volatili. Il potere calorifico varia da 33 a 38 MJ/kg. I l. grassi presentano l’inconveniente dell’autoaccensione, per cui si ammucchiano in strati di piccolo spessore (2-3 m) per aumentare le dispersioni di calore.

Il l. costituisce i maggiori giacimenti carboniferi del mondo e la sua massima diffusione si è avuta nel Paleozoico; raro in Italia, è abbondante in Francia, Belgio, Inghilterra, Germania, Giappone e nei paesi dell’ex URSS.

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