Lerici

Enciclopedia Dantesca (1970)

Lerici (Lerice)

Adolfo Cecilia

Centro posto in un'insenatura sul lato orientale del golfo di La Spezia. Fondato dai Pisani nel XII sec., passò ai Genovesi nel sec. XIII.

È citato in Pg III 49 come estremità orientale della riviera ligure, presa come esempio di zona ricca di strapiombi e dirupi a sottolineare l'inaccessibilità della fascia di roccia che cinge in basso il Purgatorio: Tra Lerice e Turbìa la più diserta, / la più rotta ruina è una scala, / verso di quella, agevole e aperta.

È probabile che D., il quale soggiornò in Lunigiana, avesse in mente soprattutto la riviera di levante; di scarsa importanza l'osservazione del Mazzini, che D., cioè, conoscendo bene i luoghi, non può aver pensato che alla costa dopo il promontorio di Portovenere, poiché di lì essa inizia a essere veramente scoscesa. È evidente che D., citandone i due estremi, ha inteso indicare le caratteristiche della gran parte della riviera.

Non è improbabile che D. abbia visto di persona L. e qualche tratto della riviera ligure; altro però è affermare che abbia visto L. e La Turbie (v. TURBIE, La) nel suo viaggio verso la Francia, come in Bassermann (Orme 386-387) e Revelli (Italia 102).

Bibl. - U. Mazzini, Lerici, in D. e la Lunigiana, Milano 1909, 133-150 (recens. di F. Maggini, in " Bull. " XVI [1909] 252).

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