Leggenda

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In origine, breve narrazione relativa alla vita di un santo, della quale, a scopo edificativo o esemplare, si dava lettura il giorno della festa del santo. Più tardi, in base alla caratteristica saliente delle l. di contenere elementi fantastici e miracolosi, il significato del termine si allarga al punto di includere ogni racconto che, pur riferendosi a personaggi, luoghi, epoche e avvenimenti reali, modifichi o deformi la realtà storica in modo da accentuarne il significato religioso. La l. si distingue sia da altri racconti di contenuto storico, anche se questi alterano la realtà a fini artistici, sia dalle fiabe che non contengono alcun elemento storico, né hanno necessariamente un riferimento religioso. Meno netta è la differenza tra l. e mito nei casi in cui l’esistenza storica dei personaggi sia dubbia, o in cui gli elementi reali del racconto possano esser considerati secondari. L’affinità tra mito e l. risulta anche dal fatto che tipiche vicende mitiche possono essere attribuite a diversi personaggi sia fantastici sia reali (il mito del re Mida a Federico Barbarossa, quello di Edipo a san Giuliano). Prescindendo dalle difficoltà pratiche della distinzione, il criterio teorico di questa può essere nell’origine del racconto: si tratta di l., quando il racconto scaturisce da fatti reali che esso soltanto rielabora in senso fantastico, assorbendo anche elementi mitici, mentre il mito non presuppone un nucleo di elementi storici.

La l., non diversamente dal mito, nasce e si sviluppa nella tradizione orale e in ambiente popolare, e la forma scritta e colta è solo la fase finale. Alle sue origini popolari la l. deve i suoi caratteri principali: anzitutto la semplicità che, rispetto al fatto storico da cui la l. sorge, è anche semplificazione (per es., una battaglia vinta per merito di un solo eroe: Orazio Coclite). Tratti tipici della l. sono anche la mancanza di scrupoli di esattezza cronologica o topografica (per es., il battesimo di Costantino a Roma), la grandiosità, le gesta incredibili dei personaggi. Altre caratteristiche dipendono invece dal suo modo di diffondersi: tradizioni locali sorte intorno a santuari e luoghi di pellegrinaggio si raccontano ai visitatori, che a loro volta portano le l. nella loro patria dove esse entrano in collegamento con fatti, ricordi e particolarità del nuovo ambiente. Perdendo il suo originario e stretto contatto con il luogo d’origine e con il gruppo sociale in cui è sorta con la funzione di dare valore e fondamento religioso alla vita locale, la l. tende ad assumere un significato più generico, o moralmente edificante o letterariamente efficace, spesso confondendosi in tal caso con le fiabe e con gli aneddoti.

Particolare importanza hanno le l. agiografiche, dirette a promuovere ed esaltare il culto dei santi nel cristianesimo. Come gli altri tipi di l. storiche, anch’esse si ricollegano alla realtà per legami storici o topografici, trasformati spesso con l’introduzione di elementi fantastici; per lo più trasferiscono a figure cristiane motivi più antichi e sviluppano un certo numero di temi meravigliosi. Sono dovute a due distinti fattori: la fantasia popolare e l’opera dell’agiografo che dà forma e verosimiglianza storica all’anonimo materiale, appoggiandosi a fonti scritte, a tradizioni locali, a monumenti ecc.

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