LAOS

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)

Laos

Anna Bordoni e Paola Salvatori
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geografia umana ed economica

di Anna Bordoni

Popolazione

Stato dell'Asia sud-orientale, nella penisola indocinese. Al censimento del 1995 la popolazione era di 4.581.258 abitanti, saliti a circa 6 milioni secondo una stima del 2005. Il quadro economico e sociale del Paese continua a denotare una perdurante situazione di pesante arretratezza, che è confermata da tutti i principali indicatori demografici. La natalità si è mantenuta superiore al 35‰ e la mortalità infantile all'80‰, la speranza di vita non va oltre i 56 anni, mentre nella popolazione complessiva, a fronte di un 41% del totale con meno di 15 anni di età, quella con più di 65 anni è pari al 3%. Il tasso di urbanizzazione resta molto basso (circa il 20%).

La stessa capitale Vientiane non supera i 200.000 ab. (716.000 considerando l'agglomerato urbano). Secondo il Fondo monetario internazionale (FMI), agli inizi degli anni Novanta del 20° sec. il 45% circa della popolazione viveva al di sotto della soglia di povertà; questo tasso agli inizi del nuovo secolo era sceso al 30%.

Condizioni economiche

Nei primi anni del 21° sec. il Paese è entrato in una fase di crescita sostenuta, e ha trovato una certa stabilità macroeconomica, anche se rimane molto elevato il debito estero. Una buona spinta proviene dall'agricoltura, che nel 2003 assicurava poco meno della metà del PIL e ha segnato un forte incremento delle colture commerciali (caffè innanzitutto). Il riso rimane la coltura egemone, praticata su quasi il 60% del suolo agricolo. Un'altra grande risorsa è rappresentata dalla produzione di energia elettrica, proveniente dalle grandi centrali idriche realizzate sui fiumi Nam Ngum e Se Set.

È stato riattivato il progetto di costruzione di un gigantesco sbarramento sul fiume Nam Theun, che la crisi asiatica degli anni 1997-98 aveva costretto ad accantonare: prevede la costruzione di una grande diga, destinata a produrre oltre 1000 MW di elettricità, e la creazione di un lago artificiale di 450 km2. Grazie a questa grandiosa opera idraulica, il Paese venderà il 90% della sua produzione elettrica alla vicina Thailandia.

Storia

di  Paola Salvatori

Il predominio politico del Partito rivoluzionario del popolo laotiano (Phak Pasason Pativat Lao), al potere dal 1975, rimaneva agli inizi del 21° sec. ancora incontrastato, nonostante l'emergere di forme violente di contestazione e la presenza di un crescente malessere sociale, determinato dal permanere di condizioni di estrema povertà in molte zone del Paese.

Nel corso del 2000 e del 2001 si verificarono in tutto il L. numerosi attentati terroristici, di incerta attribuzione ma tendenzialmente volti a destabilizzare il regime, e prese forma, nelle province meridionali, la protesta di studenti e lavoratori per ottenere una maggiore libertà politica. Benché coinvolgessero solo una ristretta élite, le manifestazioni contro il governo provocarono un ulteriore restringimento delle libertà civili e il venir meno di quella cauta apertura pure emersa nel corso degli anni Novanta del 20° sec., soprattutto nel settore economico, che aveva visto l'incremento delle relazioni commerciali con i Paesi vicini e l'abbandono di una rigida economia pianificata. Il settimo congresso del partito, svoltosi nel marzo 2001, ribadì la ferma opposizione all'individualismo, al liberismo e al multipartitismo, dando un chiaro segnale di ritorno su posizioni rigidamente ideologiche. Il processo di privatizzazione subì una battuta d'arresto, e tornò ad accentuarsi il controllo dello Stato su tutti i settori della vita pubblica. A farne le spese furono anche le associazioni religiose, che videro nuovamente limitata la propria azione e vennero in molti casi sciolte forzatamente.

Le elezioni legislative, svoltesi nel febbraio 2002 sulla base di una lista di candidati presentata dal partito di governo e senza alcuna possibilità di rappresentanza per le forze di opposizione, confermarono al potere l'ala più conservatrice e ostile alle riforme, fautrice di una politica rigidamente repressiva. Negli anni seguenti crebbero così i controlli sui mezzi di informazione, e il clima interno continuò a rimanere teso per il verificarsi, ancora nel 2003, di nuovi attentati, attribuiti ora alle forze realiste, ora a settori insoddisfatti delle forze armate. Sebbene il governo tendesse a minimizzarne la portata, il clima di instabilità e violenza compromise il settore turistico, che pure aveva manifestato a partire dal 2000 una certa ripresa, e contribuì ad al-lontanare gli investitori stranieri, soprattutto occidentali, nei cui confronti erano aumentati controlli e restrizioni. Nel marzo 2006 S. Khamtay, capo dello Stato dal 1998, decise di lasciare la direzione del partito che deteneva dal 1992 e, dopo le elezioni del maggio 2006, vinte in assenza di competitori dal partito di governo, nel giugno Ch. Saygnasone fu nominato nuovo presidente.

In politica estera il governo cercò di accrescere il ruolo del L. nel contesto regionale, stringendo accordi con gli Stati vicini, nel tentativo di rilanciare il processo di sviluppo economico e sociale, fortemente penalizzato alla fine degli anni Novanta dal crollo dei mercati asiatici. In particolare crebbero le relazioni con la Cina, che divenne il principale partner commerciale e finanziario del Paese: Pechino impegnò cospicui capitali soprattutto per la realizzazione delle infrastrutture. I rapporti commerciali vennero incrementati anche con il Vietnam e la Thailandia, con i quali, per facilitare le esportazioni, furono siglati accordi bilate-rali di libero transito delle merci e venne progettata la costruzione di nuove vie di comunicazione.

Nel dicembre 2004, inoltre, L. e Thailandia presero accordi per completare la demarcazione dei rispettivi confini. In questo periodo si registrò anche un miglioramento dei rapporti con gli Stati Uniti, e proseguirono le operazioni congiunte per rintracciare i reduci statunitensi della guerra in Vietnam. Nel 2004 Washington riammise il L. tra i Paesi con cui gli Stati Uniti intrattenevano regolari rapporti commerciali (l'esclusione risaliva al 1975), e nel 2005 entrò in vigore l'accordo bilaterale di commercio, siglato già nel 2003.

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