Laio

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(gr. Λάιος) Mitico re di Tebe. Alla morte del padre Labdaco, divenne re con la reggenza di Lico (fratello di Nitteo, il nonno di Labdaco). Quando Lico fu ucciso da Zeto e Anfione, L. fuggì presso Pelope nel Peloponneso. Innamoratosi di Crisippo, il giovane figlio di Pelope, lo rapì, attirando sui Labdacidi la maledizione del padre. Morti gli usurpatori, L. tornò a Tebe dove, secondo la versione più comune, sposò Giocasta (o Epicasta) e, avuto un figlio, Edipo, lo fece esporre sul Citerone per evitare il compiersi della profezia dell’oracolo, secondo la quale sarebbe stato ucciso dal figlio, che avrebbe poi sposato la madre. Ma L., divenuto vecchio, mentre andava a Delfi a consultare l’oracolo, all’incrocio della via di Daulide con quella di Tebe, ebbe un diverbio con Edipo, che, non riconoscendolo e senza esserne riconosciuto, lo uccise.

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