LA TÈNE, Civiltà di

Enciclopedia Italiana (1933)

LA TÈNE, Civiltà di

Pietro Baroccelli

La floridezza degli ultimi tempi della prima età del ferro, o di Hallstatt (v.), aveva permesso che la civiltà e la cultura di La Tène sorgesse e si sviluppasse nel corso del secolo V a. C. presso le popolazioni celtiche largamente estese intorno al medio Reno. Erano, allora, fiorenti l'industria siderurgica e lo sfruttamento delle ricche saline. Venivano intensificandosi le relazioni commerciali: per la valle padana e i valichi alpini, sempre più frequenti pervenivano al Reno anche i vasi di bronzo e gli oggetti d'oreficeria, di metallo prezioso, usciti dalle mani di artefici greci e italici. Con questi prodotti, sempre più forti penetrarono nel cuore dell'Europa anche gl'influssi delle grandi civiltà mediterranee e nella ormai antica civiltà celtica si modificarono le armi e gli oggetti d'ornamento personale. Anche in seguito, quando già i Celti si erano largamente diffusi nell'Europa e la loro cultura era nel maggior fiore, pur con i varî aspetti regionali, erano dappertutto gli stessi oggetti tipici (v. gallica, civiltà).

Si dice usualmente "stile di La Tène" l'arte decorativa e industriale che si può considerare nazionale dei Celti preromani. I caratteri ne sono ben determinati. Paese d'origine, nel secolo V a. C., è appunto quello dei Celti del medio Reno; le ragioni del suo sorgere sono le condizioni generali sopra accennate. La futura Germania meridionale e la futura Gallia di nordest furono la prima e principale zona della sua diffusione.

Questo stile ornamentale caratteristico apparve sui foderi delle spade, sui bronzi, sugli stessi vasi fittili, nei prodotti di oreficeria. Alla ormai tradizionale tendenza e gusto dell'ornamentazione geometrica, si sovrappose e si congiunse l'imitazione di motivi, segnatamente vegetali, dell'arte greca arcaica e classica. In primo luogo la palmetta, la quale era particolarmente comune sui vasi greci di bronzo importati; frequente è anche il motivo a esse; talora si ha la svastica o croce gammata; del tutto eccezionale è invece la rappresentazione umana.

Mentre però l'arte greca, naturalistica, distingueva sulle superficie ornate i singoli motivi, nello stile di La Tène le varie parti si congiunsero incastrandosi e dando luogo a un disegno piatto e continuo. L'imitazione della palmetta talora non si allontanò di molto dal modello. Ma in genere rapida fu la schematizzazione e la degenerazione geometrica, per la quale non sempre è facile riconoscere, nelle pur graziose linee curve risultanti, le palmette e gli altri motivi.

Fu uno stile nettamente distinto da quelli etrusco, veneto, iberico, e rappresentò per la storia dell'arte essenzialmente un episodio delle influenze elleniche dall'Indo all'Atlantico. Notevole la tendenza, nelle oreficerie, all'ornamentazione a traforo.

Quest'arte celtica fiorì segnatamente durante il primo periodo di La Tène e per parte almeno del secondo; conservò tuttavia il suo carattere fino alla conquista romana.

Bibl.: J. Evans, in Röm. Mitteilungen, XXI (1906), p. 387 segg.; F. A. von Scheltema, Altnord. Kunst, 1923, p. 147 segg.; id., art. La Tènestil, in M. Ebert, Reallexikon der Vorgeschichte, VII, Berlino 1926; J. Déchelette, Manuel d'archéol. préhistorique, celtique, etc., IV: Époque de La Tène, Parigi 1913, cap. XIII.