SZYMANOWSKI, Karol

Enciclopedia Italiana (1937)

SZYMANOWSKI, Karol


Compositore di musica, nato a Tymošovka (Ucraina) nel 1883. Cominciò lo studio regolare della musica nel 1903 col Noskowski, ma già due anni prima aveva scritto alcune pagine pianistiche e liriche vocali da camera. Nel 1919 fu nominato professore di composizione e nel 1927 direttore del conservatorio di musica di Varsavia.

Lo Sz. è da considerarsi come il maggiore compositore polacco del nostro tempo. Cominciò con l'imitazione di Chopin e dei romantici in genere: poi se ne allontanò, anzi rinnegando la sua discendenza e aderendo alle correnti più avanzate della musica dell'Europa centrale. La sua sensibilità lo conduce a un estremo disgregamento della linea melodica e ad accogliere e notare le più sottili sfumature del pensiero: donde una certa impressione di mancanza di unità ideale e formale nelle sue opere. A ciò si aggiunge una dichiarata tendenza al virtuosismo, sia nelle opere per violino e per pianoforte sia in quelle per orchestra, che talora nasconde o riduce il potere emotivo e pone in evidenza tratti secondarî a svantaggio degli elementi essenziali, dei motivi fondamentali dell'opera d'arte. Tra le pagine in cui meno evidenti appaiono queste manchevolezze sono da porsi lo Stabat Mater per soli, coro, orchestra (1927), il Quartetto in do per archi (1917), l'opera in tre atti Re Ruggero (1ª rappresentazione a Varsavia, 1926), e alcuni fortunati pezzi per violino, fra i quali i Mythes op. 30, e per pianoforte, fra i quali le Métopes (1922), e le più recenti Mazurke, tentativi assai interessanti di ricreazione in un'atmosfera moderna della forma di danza resa celebre da Chopin.

Bibl.: G. Pannain, K. S., in Musicisti dei tempi nostri (Torino 1932).

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