JOHANNESBURG

Enciclopedia Italiana (1933)

JOHANNESBURG (A. T., 120)

Giuseppe Stefanini

Città del Transvaal a SSO, di Pretoria, a 26° 11′ lat. S. e a 28°2′ long. E., a 1750 m. s. m sul Witwatersrand (Catena dell'Acqua bianca) a cavallo della displuviale principale fra il bacino del Limpopo, che volge all'Oceano Indiano, e quello del Vaal, che per l'Orange manda le sue acque all'Atlantico; dista 1540 km. di ferrovia da Città del Capo, 777 km da Durban e 586 km. da Lourenço Marques, che è il porto più vicino ma in territorio portoghese. È il centro dell'industria mineraria aurifera e la più prospera e popolosa città dell'Unione Sudafricana contando, con i sobborghi, 307.036 ab., di cui 203.273 europei (1931) e 103.763 tra indigeni, asiatici e misti.

Costruita in un paese ondulato e a notevole altezza, Johannesburg ha clima salubre, con temperatura media annua di 15°,9, il mese più freddo essendo il giugno (media mass. 15°,3, media min. 5°) e il più caldo il gennaio (media mass. 24°,7, media min. 13°,5). La precipitazione annua è di 722 mm. di pioggia, ripartiti in 95 giorni, di cui la massima parte (637 mm. in 79 giorni) nei mesi invernali (ottobre-marzo). L'escursione diurna della temperatura è notevole e si osservano massime assolute di 32°, mentre la brina e anche il gelo non sono eccessivamente rari nell'inverno. La neve cadde 5 volte in 20 anni. La mortalità è relativamente bassa (17‰) e dipende in parte notevole da malattie intestinali e polmonari, tra cui la silicosi determinata, specialmente negli operai delle miniere, dall'ispirazione della finissima polvere silicea, sollevata durante il lavoro. L'origine della città, il cui nome ricorda il General Surveyor Johannes Rissik, è connessa con la scoperta dei ricchi giacimenti d'oro del Rand e risale al 1886; ma lo sviluppo più rapido ha avuto luogo dopo il 1900, data a cui risale la conquista inglese. Il quartiere centrale o degli affari, col suo reticolato ortogonale di strade rettilinee e la vastissima Market Square, è circondato da numerosi sobborghi, come Jeppestown, Belgravia, Berea, Doornfontein, Hillbrow, Parktown, Bellevue, Yeoville, Fordsburg, Braamfontein, generalmente costruiti pure su piano a maglie rettangolari, attraversati e collegati da bei viali e inframezzati da magnifici parchi, tra i quali l'Eckstein Park col suo ricco giardino zoologico e il Joubert's Park contenente la Galleria municipale d'arte, e da campi sportivi, come quelli di Wanderer e di Wimbledon. Tra gli edifici notevoli della città sono da ricordare, oltre al grandioso palazzo di città completato nel 1915, la borsa, il mercato, il palazzo delle poste, il palazzo di giustizia, la Scuola medica e l'università col suo bel colonnato di stile classico, parzialmente distrutta da un incendio nel 1931. Esistono una sinagoga, la chiesa anglicana (New Cathedral) consacrata nel 1928, e quella cattolica dell'Immacolata Concezione, sede del vicario apostolico.

L'Osservatorio dell'Unione, fondato nel 1903, si trova circa 5 km. a NE. della città e si dedica specialmente a ricerche astronomiche e sismologiche. Oltre all'università, che conta le facoltà di medicina, scienze, ingegneria, con scuola mineraria ed elettrotecnica, e scuola di belle arti, esistono scuole medie e inferiori. La scuola italiana, comprendente 4 classi, conta (1929) 46 allievi.

La città è abbondantemente provvista d'acqua potabile, illuminata a luce elettrica, servita da tramvie a trazione elettrica, e conta numerosissimi automezzi pubblici e privati. Il costo della vita vi è molto più elevato che a Londra.

Johannesburg sorge proprio sulla formazione geologica di età prepaleozoica, detta Sistema del Witwatersrand, la cui parte superiore, costituita da conglomerati di ciottoli quarzosi con cemento siliceo piritoso e aurifero, costituisce qui il più importante giacimento d'oro del mondo - il Rand - che si estende in una zona lunga circa 100 km. e larga da 3 a 5 km. Tutto attorno alla città, specialmente a S., E. e O., la campagna è disseminata di miniere, le quali si rivelano all'esterno per gli enormi cumuli di sabbia silicea delle discariche, che si elevano come colline bianche, geometricamente sagomate; per le gigantesche travature in ferro delle discenderie e dei pozzi; per i vasti edifici a uso dell'industria e degli operai, mentre sotterraneamente scendono coi lavori fino a 2323 m. dal suolo, toccando così (1928) a Village Deep la massima profondità finora raggiunta con lavori minerarî. Il minerale, il cui tenore in oro è assai basso, viene frantumato e macinato finemente, poi concentrato a mezzo di laverie e altri sistemi, e il prodotto della concentrazione passato all'amalgamazione; i minerali residui sono poi trattati al cianuro, facendo quindi precipitare l'oro dalla soluzione mediante trucioli di zinco, da cui si libera infine con trattamento all'acido solforico, filtrazione, calcinazione e fusione (v. oro). L'oro viene raffinato sul posto. Il minerale contiene anche tracce di osmio e d'iridio, che vengono ricuperate. Nel 1927 le miniere del Rand lavorarono 29.132.717 tonn. di minerale, con una produzione unitaria di gr. 10,3 di oro,. per un valore globale di 41.113.439 sterline. Il gettito totale di oro delle miniere del Rand dal 1884 al 1924 si calcola a 800 milioni di sterline.

Bibl.: Official Year Book of the Union of South Africa, Pretoria 1929, n. 10; E. T. Mellor, The Upper Witwatersrand System, Trans. Geol. Soc. South Afr., XVI, Pretoria 1913.

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