Bodmer, Johann Jakob

Enciclopedia Dantesca (1970)

Bodmer, Johann Jakob

W. Theodor Elwert

Scrittore e critico svizzero (Greifensee, presso Zurigo, 1698 - Zurigo 1783). Tornato agli studi letterari dopo una parentesi di commerciante, fu professore di storia elvetica nell'ateneo di Zurigo (1725 - 1775), e membro del Gran Consiglio fin dal 1737. Con la sua opera critica fu uno dei rinnovatori della letteratura tedesca, esercitando un profondo influsso sulla generazione dello Sturm und Drang. Seguì dapprima le orme del pontefice delle lettere contemporanee, il Gottsched, ma si staccò presto dallo schematismo arido del difensore del classicismo francese, facendosi sostenitore di Omero e di Milton. Dal 1721 al 1723 pubblicò una rivista morale ed estetica nel genere dello " Spectator " di Addison; del Milton tradusse il Paradise Lost (1832). Prese a occuparsi di D. durante la vivace polemica che ebbe col Gottsched; se a D. accenna solo di sfuggita nel primo manifesto antigottschediano del 1740, ne parlò più a lungo nelle Critische Betrachtungen über die poetischen Gemalde der Dichter (Osservazioni critiche sulle pitture poetiche dei poeti, 1741) ove lodò soprattutto gli episodi di Ugolino e di Francesca, precisamente quelli che più tardi ebbero maggior fortuna presso i preromantici e i romantici, e degli episodi offrì anche una fedele traduzione in prosa (tuttavia il B. biasimò la descrizione di Lucifero, giudicandola inferiore al Satana di Milton). Esortò i lettori a seguire i critici italiani che giudicavano D. dal punto di vista dei suoi tempi, non alla stregua di precetti estetici di secoli posteriori, cioè del classicismo francese-gotteschediano. Diede la più esplicita difesa del poema dantesco nelle Neue kritische Briefe (Zurigo 1749), in cui insiste sul pregio poetico della Commedia, malgrado il dogmatismo del soggetto; ne mise in rilievo la drammaticità, la libertà dello spirito, l'originalità della lingua, difendendo D. contro le accuse di oscurità e propugnando una traduzione integrale del poema. Se non scritto dal B., fu ispirato da lui l'articolo über das dreifache Gedicht des D. (1763; trad. it. di B. Croce, in " La Critica " XXVIII [1920] 306 ss.).

Bibl. - Allgemeine Deutsche Biographie, III (1876) 19-23; E. Sulger-Gebing, in " Zeitschrift für vergleichende Literaturgeschichte ", n.s., IX (1896) 471-479; L. Donati, in J.J. Bodmer, Denkschrift zum 200. Geburtstag (Stiftung Schnyder von Wartensee, vol. 10), Zurigo 1900; K. Burdach, in " Sitzungsberichte der Akademie der Wissenschaften zu Berlin " II (1918) 851 ss.; Neue Deutsche Biographie, II (1955) 362 ss.

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