Villon, Jacques

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Pseudonimo del pittore e incisore Gaston Duchamp (Damville, Eure, 1875 - Puteaux, Parigi, 1963), fratello di R. Duchamp-Villon e di M. Duchamp. In una prima fase della produzione artistica V. elaborò un linguaggio originale che fonde suggestioni fauves a una personale interpretazione delle istanze cubiste (Ritratto del fratello Raymond, 1911, Parigi, Musée national d'art moderne), mentre successivamente le sue esperienze pittoriche si volsero allo studio della luce.

Vita e opere

Si dedicò giovanissimo all'incisione seguendo l'insegnamento del nonno, pittore e incisore, Émile Nicolle. Dopo gli studi secondari, si stabilì, nel 1894, a Parigi dove, scelto lo pseudonimo dal poeta preferito, François Villon, collaborò con disegni e incisioni di accento impressionista a giornali satirici (Chat noir, Gil Blas, L'assiette au beurre) ed eseguì serie di manifesti per cabarets. Nel 1906 V. si stabilì a Puteaux, dedicandosi con intensità crescente alla pittura ). Fu vivace animatore del gruppo di artisti che si riunivano nel suo studio a Puteaux e che confluì, nel 1912, nella Section d'or. Dalla scansione geometrica di piani realizzata attraverso modulazioni cromatiche (Soldati in marcia, 1913, Parigi, Musée national d'art moderne), tra il 1919 e il 1922, giunse gradualmente all'astrazione (Prospettiva colorata, 1921, New York, Guggenheim Museum; Il fantino, 1924, New Haven, Yale university, Art Gallery, i cui studi risalgono al 1921). Seguì un periodo di difficoltà economiche durante il quale l'artista fu costretto ad abbandonare quasi completamente la pittura e a dedicarsi alla riproduzione in incisione di opere di artisti moderni per una galleria parigina. Tornato dal 1930 a dipingere, V. si dedicò in particolare allo studio della luce elaborando opere segnate da una più complessa orchestrazione cromatica di gamme pure (Amro, 1931, Parigi, Musée national d'art moderne); nel 1932 aderì ad Abstraction-Création. Durante la seconda guerra mondiale si rifugiò nella regione del Tarn dove, proseguendo con coerenza le proprie ricerche, trovò ispirazione anche nella natura e dipinse serie di paesaggi e nature morte. A partire dal secondo dopoguerra, mentre le sue opere, attraverso le sintesi delle esperienze passate, giungevano a soluzioni d'intenso lirismo, V. cominciò finalmente a ottenere i primi successi e importanti riconoscimenti ufficiali.

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