Ionie, Isole

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(gr. ᾿Ιόνιοι νῆσοι) Gruppo di isole della Grecia (eptaneso ionico), a S del Canale d’Otranto, nel Mar Ionio. Le principali sono: Corfù, Passo, Leucade, Itaca, Cefalonia, Zante; costituiscono una regione amministrativa (2307 km2 con 228.572 ab. nel 2008), divisa nei quattro nomi di Corfù, Cefalonia, Zante e Leucade. Sono prevalentemente montuose con fertili distretti pianeggianti e collinosi; le coste in genere sono ripide, quelle orientali sono ricche di approdi. Hanno clima mediterraneo. Coltivate a frutta, viti, olivi, esportano frutta fresca e secca (uva passa o di Corinto), oli e vini. Centri principali sono Corfù, Itaca, Zante. L’industria riguarda i settori tessile, alimentare, navale. Sviluppato il turismo.

L’importanza economica e strategica delle Isole I. fu notevolissima sin dall’antichità, perché esse costituivano un punto obbligato di passaggio tra la Grecia e l’Italia. Nell’8°-7° sec. a.C. le Isole I. furono colonizzate prevalentemente da Corinto, che dedusse fiorenti colonie a Leucade, poi centro della lega degli Acarnani, a Corcira (Corfù) ecc. Con il dominio romano nell’intero Mediterraneo, venne meno la loro funzione strategica. Con la fine dell’Impero Romano d’Occidente, le Isole I. gravitarono decisamente verso Bisanzio. Eretto in epoca giustinianea in tema autonomo, l’eptaneso ionico contribuì a mantenere ben saldo il dominio bizantino nell’Italia meridionale e libero l’accesso all’Adriatico. Il dominio bizantino sulle isole venne scalzato dapprima dai Normanni (1082-85, poi 1148), dopo da Veneziani e Genovesi: nel 1204 Venezia cercò di estendere il suo dominio alle Isole I., ma vi riuscì solo dopo il 1386, ostacolata dalla forza di feudatari locali legati alla corona di Sicilia (come i Tocco a Cefalonia e a Zante) o dalla prevalenza del despota di Epiro a Corfù e S. Maura. Ricostruita così da tale epoca l’unità dell’eptaneso ionico, Venezia lasciò alle singole isole, sottoposte tuttavia a un pesante regime fiscale, un’amministrazione parzialmente autonoma, affidandone il comando a un patrizio veneto, sottoposto all’alta giurisdizione del provveditore generale. Caduta la Repubblica (1797), le I. furono dominio francese dal 1797 al 1799; nel 1800-07 subentrarono i Turchi. Tornate alla Francia per il trattato di Tilsit, occupate dagli Inglesi (eccetto Corfù) nel 1811, i trattati di Parigi del 1814 e 1815 consacrarono il protettorato britannico, esteso anche a Corfù, dei cosiddetti Stati Uniti delle Isole Ionie. Mutato l’equilibrio europeo nei settori balcanico e mediterraneo, le isole persero importanza per gli Inglesi e nel 1863 furono cedute alla Grecia. Nel 1941 furono occupate da forze italiane della divisione Acqui che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si distinsero per la resistenza alle forze tedesche finché queste ebbero il sopravvento e trucidarono alcune migliaia tra ufficiali e soldati italiani a Cefalonia e Corfù.

Il Parlamento ionico, istituito nelle Isole I., allora protettorato britannico, nel 1817, fu il primo organo rappresentativo del popolo greco. Nel 1848 affermò la volontà di unirsi alla Grecia.

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