Noguchi, Isamu

Enciclopedia on line

Scultore statunitense (Los Angeles 1904 - New York 1988). Nel suo lavoro ha prediletto sempre la ricerca di atmosfere e situazioni spaziali piuttosto che la monumentalità delle singole opere: per questa particolare attitudine si è trovato spesso a lavorare insieme ad architetti, in particolare con Skidmore, Owings & Merril (SOM), su temi di carattere spaziale come piazze, giardini, parchi. Numerosissime le mostre e le esposizioni; le sue opere sono conservate nei più importanti musei del mondo, tra cui il Solomon R. Guggenheim Museum, il Metropolitan Museum of Art e il Museum of modern art di New York; il Museum of modern art di Tokyo; la Tate Gallery di Londra. Nel 1986 N. ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia, installando negli ambienti del padiglione opere recenti in pietra, una scultura in acciaio (Tetrahelix, 1986) e una serie delle sue sculture-lanterna (1955-86), denominate Akari.

Vita

Di padre giapponese, negli USA cominciò studiando medicina e solo nel 1922, con G. Borglum, si interessò alla scultura. A Parigi (1927-28) lavorò con C. Brancusi ma guardò anche ad A. Calder e A. Giacometti; poi in Cina e in Giappone (1930-31), dove ammirò l'arte dei giardini zen, sperimentò il disegno calligrafico e la ceramica. Tornato in America, espose per la prima volta a New York nel 1928, e poi in Giappone nel 1930. Nel 1988 ha ricevuto il terzo Ordine del Sacro Tesoro dal governo giapponese. È stato inoltre membro del National institute of arts and letters; dell'American academy of arts and letters e dell'Architectural league. Numerosi i riconoscimenti e i premi, tra cui il primo premio dell'Art Institute of Chicago (1959) e le lauree honoris causa presso il Kenyon College, Ohio (1970), l'Indiana University (1971), la New School of Social Research di New York (1974), l'University of Southern California di Los Angeles (1979), la Columbus University (1974). Nel 1985 fu inaugurato l'Isamu Noguchi Museum a Long Island.

Opere

Le sue prime sculture, per lo più in metallo, nascono da forme pure e semplificate, sensibili all'esempio di Brancusi. Durante la guerra allargò il campo delle proprie ricerche, introducendo nelle sculture materiali eterodossi (legno, osso, pietra); tuttavia la modificazione più profonda nella sua opera avvenne nel dopoguerra, in seguito a un soggiorno in Giappone dove studiò la tecnica degli «ikebana», e dei famosi giardini giapponesi. È a partire da questo momento che l'elemento naturale viene inserito come parte integrante delle sue sculture. Tornato negli USA, elaborò i primi progetti per spazi pubblici, prevalentemente giardini e aree di gioco per bambini (Montagna per giocare, 1933), e collaborò, tra gli altri, con M. Graham all'allestimento di numerose scenografie teatrali (Frontier, New York, 1935; ecc.). Autore di un vasto murale in altorilievo (History of Mexico, 1936, mercato pubblico A. Rodriguez, Città di Messico), nel 1938 vinse il concorso per un rilievo decorativo per l'Associated press building nel Rockefeller Center a New York e, nel 1939, progettò una fontana per il padiglione Ford alla Fiera universale di New York. Viaggiatore instancabile, tra il 1942 e il 1952 soggiornò in Europa, in Asia e in Medio Oriente, elaborando un linguaggio capace di enfatizzare le qualità intrinseche dei diversi materiali (legno, pietra, bronzo, ecc.) scolpiti in forme geometriche o biomorfe vicine alle soluzioni di H. Arp e J. Miró; attivo anche nel campo del design, in quegli stessi anni ideò la serie di lampade e sculture luminose Akari. Dal 1952 lavorò alternando soggiorni a New York e in Giappone: scultura monumentale per la Connecticut general life insurance company (1952); giardino con sculture per l'UNESCO a Parigi (1956-58); ponte nel Parco della pace a Hiroshima; giardino roccioso per la Manhattan Bank a New York e area di giochi Kodomo No Kuni a Tokyo (1961-66); parco Billy Rose nel Museo di Israele a Gerusalemme; fontana per l'Art Institute di Chicago (1971); giardino acquatico del Domon Ken Museum in Giappone (1981-83); monumento a B. Franklin (1984-86).

CATEGORIE
TAG

Metropolitan museum of art

Art institute of chicago

Museum of modern art

Biennale di venezia

Associated press