SANESI, Ireneo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 90 (2017)

SANESI, Ireneo

Federica Marinoni

– Nacque ad Arezzo il 7 novembre 1868, terzo e ultimo figlio (dopo il primogenito Giuseppe, futuro storico, nato nel 1864, e la sorella Erminia, nata nel 1865) di Tommaso e di Cleide Bandini, discendente di un’antica famiglia senese.

La figura paterna fu di primaria importanza nella formazione del giovane Ireneo: laureatosi nel 1852 in filologia e filosofia presso la Scuola normale superiore di Pisa, Tommaso si dedicò all’insegnamento, prima in Lombardia (nel 1857, a Milano, conobbe Alessandro Manzoni) e, dal 1860, come professore di lingua greca nel Regio Liceo Francesco Petrarca di Arezzo. Nell’autunno del 1875 Ireneo si trasferì a Fermo, nelle Marche, dove il padre era stato nominato preside del Regio Liceo Annibal Caro. Due anni più tardi, la famiglia affrontò l’ultimo spostamento, questa volta a Pistoia: qui Tommaso diresse il Regio Liceo Niccolò Forteguerri fino al 1895.

A causa dei frequenti problemi di salute, il giovane Sanesi conseguì privatamente, sotto la guida del genitore, la licenza ginnasiale nel 1884. Il 7 novembre dello stesso anno entrò al Forteguerri, accolto dall’amorevole ma severo sguardo del ‘padre-preside’. Sui banchi di scuola strinse una durevole amicizia con Michele Barbi, di un anno più anziano.

Dal 1887 fu allievo della facoltà di lettere e filosofia dell’Istituto di studi superiori di Firenze, una delle roccaforti del cosiddetto metodo storico. Al termine del 1889, sostenne l’esame di licenza universitaria, con una dissertazione sul poeta trecentesco Bindo Bonichi, pubblicata poi (1895) sul Giornale storico della letteratura italiana. Nel 1891, alla presenza di Pio Rajna – il suo «vero grande maestro» (come amò egli stesso definirlo; Memorie di un uomo oscuro, 2008, p. 115) – discusse la tesi di laurea, assegnatagli da Adolfo Bartoli, su Il cinquecentista Ortensio Lando (poi Pistoia 1893). In quello stesso anno iniziò il perfezionamento, sempre nell’istituto fiorentino e ancora una volta indirizzato da Rajna nelle ricerche sulla Storia di Merlino di Paolino Pieri (poi Bergamo 1898).

Nel 1892 vinse per titoli una borsa di studio e si trasferì alla Scuola normale superiore di Pisa. Nella nuova sede frequentò le lezioni di Alessandro D’Ancona, che lo volle tra i collaboratori della sua Rassegna bibliografica della letteratura italiana e che gli assegnò, tra l’altro, un’ampia ricognizione sull’epistolografia volgare nel Cinquecento.

Conclusa la formazione universitaria, nel 1893 fu nominato reggente nel ginnasio inferiore di Massa Carrara. Trasferito in seguito nel Regio Liceo Galileo Galilei di Firenze, conservò il posto per un solo anno, avviando poi una lunga serie di «peregrinazioni professorali», espressione che coniò per descrivere i numerosi cambi di sede (titolo del cap. IV di Memorie di un uomo oscuro, 2008, pp. 129-172). Tra il 1894 e il 1898, infatti, fu nei licei di Potenza, Reggio Calabria e Lecce. Queste destinazioni, allora impervie e malagevoli, gli fecero desiderare il ritorno nell’amata Toscana: l’occasione parve presentarsi il 27 ottobre 1898, quando D’Ancona lo invitò a Pisa in qualità di suo aiuto. Diversi ostacoli burocratici impedirono il concretizzarsi della lusinghiera offerta; nonostante ciò il 4 aprile 1899 Sanesi fu comunque assegnato al Regio Liceo Niccolò Machiavelli di Lucca.

All’inizio del 1902 vinse il concorso alla cattedra di lettere italiane del R. Istituto tecnico Leonardo da Vinci di Roma. Nella Capitale trascorse undici anni, contraddistinti da nuove e prestigiose collaborazioni con riviste (tra cui spiccano La critica di Benedetto Croce e Nuova Antologia), e da un’intensa attività di ricerca, che poté avvalersi della ricchezza documentaria delle biblioteche romane. Nel 1911 uscì, a Milano, nella collana Storia dei generi letterari, il primo volume della Commedia (il secondo vedrà la luce nel 1935); nel 1912, invece, sotto le insegne crociane di Scrittori d’Italia, furono pubblicati i due tomi delle Commedie del Cinquecento.

A Roma – dove fu assiduo del Caffè Faraglia, in compagnia di Cesare Pascarella e di numerosi altri sodali – Sanesi, tra il 1907 e il 1908, entrò come libero docente di letteratura italiana alla Sapienza e nel 1909 si classificò secondo al concorso per la cattedra di lingua italiana e stilistica del locale Istituto superiore di magistero. Sul finire del 1913 ottenne la nomina come straordinario di letteratura italiana all’Università di Pavia, in sostituzione di Vittorio Cian, da poco trasferito a Torino.

Allo scoppio della prima guerra mondiale Sanesi – fervente interventista e nazionalista – lasciò l’insegnamento e si arruolò volontario con il grado di tenente di complemento dell’87° reggimento fanteria di Siena. Esonerato per motivi di salute dai combattimenti, prestò servizio, fino al 1917, nell’Ufficio storico dello stato maggiore.

Nel 1921 sposò l’allieva Aurora Ambrosioni, da cui ebbe due figli: Franco, nato nel 1923 e prematuramente scomparso all’età di tre anni e mezzo, e Manlio (Pavia, 1924-2008), in seguito professore di chimica fisica presso l’Università di Pavia.

Sanesi visse con preoccupazione l’avvento del fascismo e nel 1925 sottoscrisse il Manifesto degli intellettuali antifascisti. La scelta lo condannò a un progressivo isolamento, sia nel panorama nazionale degli studi, sia all’interno dell’ateneo pavese, dove si scontrò apertamente con l’allora rettore Ottorino Rossi, dando prova di strenuo rigore morale. Proprio in ambito accademico, tra il 1928 e il 1930, oltre al corso di letteratura italiana, assunse, con il grado di incaricato, la docenza di filologia romanza, vacante dopo il trasferimento di Santorre Debenedetti a Torino. In questa veste fu relatore della tesi di laurea di Gianfranco Contini.

Se il 1931 fu l’anno ‘leopardiano’ di Sanesi, con i commenti ai Canti, alle Operette morali e ai Pensieri, il 1939 aprì invece l’impegnativa stagione manzoniana: nel mese di giugno ricevette il piano per l’edizione nazionale delle opere di Alessandro Manzoni, compilato dall’antico amico Barbi, con il quale negli anni condivise numerose collaborazioni e che nel 1941 commemorò pubblicamente nell’adunanza dell’Istituto lombardo di scienze e lettere. Furono affidati alle cure di Sanesi tre volumi: le Poesie rifiutate e gli abbozzi delle riconosciute (Firenze 1954); Le tragedie secondo i manoscritti e le prime stampe (Firenze 1958) e Le poesie e le tragedie secondo la redazione definitiva (I-III, Firenze 1961), il cui ultimo tomo venne licenziato da Sanesi all’età di novantadue anni. Nel 1961 ricevette la medaglia d’oro ai benemeriti della cultura, dell’arte e della scuola, onorificenza che si sommò a quella di cavaliere – e poi ufficiale – dell’Ordine della Corona d’Italia.

Morì il 23 gennaio 1964, a Pavia, all’età di novantacinque anni, dopo una vita operosissima, che volle egli stesso narrare nelle autobiografiche e incompiute Memorie di un uomo oscuro, rimaste inedite fino al 2009.

Fonti e Bibl.: Fondamentali informazioni sulla vita e sull’opera di Sanesi sono offerte, oltreché dalle Memorie di un uomo oscuro (a cura di F. Marinoni, Milano 2009), dal suo ampio carteggio, conservato presso la Biblioteca universitaria di Pavia, con la segnatura Autografo 43. Il fondo epistolare è composto da 8378 unità, di cui 6397 indirizzate a Ireneo, mentre le restanti ad altri componenti della famiglia. La consultazione del corpus rende conto della vasta trama di rapporti che il professore seppe coltivare con diversi personaggi tra i più rappresentativi della cultura italiana (M.C. Regali - G. Sacchi, Il carteggio di I.S. nella Biblioteca universitaria di Pavia, in Bollettino della Società pavese di storia patria, CIV (2004), pp. 333-372).

R. Renier, Recensione di Il cinquecentista Ortensio Lando (1893), in Giornale storico della letteratura italiana, XXII (1893), pp. 412-414; M. Fubini, Note leopardiane. A proposito del commento di I.S. ai “Canti”, alle “Operette morali” e ai “Pensieri”, ibid., CI (1933), pp. 112-125; E. Bigi, I.S. e le edizioni critiche, in Saggi di umanismo cristiano, II (1947), 1, pp. 68-70; A. Salvatore, I.S. e la poesia minore manzoniana, in Italica, XXXIV (1957), 34, pp. 99-107; L. Caretti, I.S. Necrologio, in Annuario della Regia Università di Pavia per l’anno accademico 1963-64, pp. 535-536; F. Ghisalberti, I.S. Necrologio, in Giornale storico della letteratura italiana, CXLI (1964), pp. 474-476; Id., Ricordo e immagini di I.S. (1868-1964), in La martinella di Milano, 1964, n. 6-7, pp. 253-256; E. Malcovati, I.S. Necrologio, in Rendiconti dell’Istituto lombardo di scienze e lettere, XCVIII (1964), pp. 83-85; F. Monterosso, I.S.: bibliografia degli scritti dal 1883 al 1962, in Convivium, XXXVI (1968), 1-2, pp. 175-192; F. Ghisalberti, I.S., in Letteratura italiana. I critici. Per la storia della filologia e della critica moderna in Italia, III, Milano 1969, pp. 1869-1881; C. Angelini, Un campione del metodo storico, in Id., Altro Ottocento (e un po’ di Novecento), Bologna 1973, pp. 145-150; C. Domenici, S., I., in Dizionario della letteratura mondiale del 900, diretto da F.L. Galati, III, Roma 1980, pp. 2640 s.; C. Dionisotti, Scuola storica, in Dizionario critico della letteratura italiana, diretto da V. Branca, III, Torino 1986, p. 146; Gianfranco Contini e I. S. Corrispondenza inedita, a cura di M. Sanesi, con una prefazione di D. Isella, Como 1998; E. Biagini - P. Orvieto, Altri indirizzi della critica del primo Novecento, tra idealismo, storicismo e altro, in Storia della Letteratura italiana, XI, La critica letteraria dal Due al Novecento, diretta da E. Malato, Napoli 2000, pp. 1017-1020; F. Marinoni, I.S. - Francesco Novati: breve carteggio di uno scolaro e di un maestro della Scuola Storica, in Archivi del nuovo, 2008, n. 16-17, pp. 5-65; S. Lanfranchi, Entre liberté et dirigisme: une mauvaise expérience de collaboration à l’Enciclopedia Italiana Treccani, in Mélanges de l’École française de Rome, CXXII (2010), 1, pp. 197-205; F. Marinoni, Professori di Letteratura italiana a Pavia. I casi di Adolfo Borgognoni e I.S., in Divulgatori di conoscenza, di idee e di metodi. I docenti dell’Università di Pavia raccontati attraverso le loro carte. Atti del Convegno..., Pavia... 2013, a cura di F. Zucca et al., Milano 2014, pp. 161-163.

TAG

Storia della letteratura italiana

Scuola normale superiore di pisa

Prima guerra mondiale

Santorre debenedetti

Niccolò machiavelli