Èste, Ippolito I d'

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Cardinale (Ferrara 1479 - ivi 1520). Terzogenito di Ercole I duca di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, fu destinato alla carriera ecclesiastica, nella quale raggiunse rapidamente le più alte cariche: a sette anni, infatti, era nominato arcivescovo di Esztergom e primate d'Ungheria, nel 1493 cardinale e tre anni dopo arcivescovo di Milano, e vescovo di altre diocesi, tra cui Ferrara. Nel 1497, essendo morto Mattia Corvino e non volendo risiedere in Ungheria, Ippolito rinunciò alla sede primaziale per quella di Zagabria. Nel 1499, quando i Francesi invasero il ducato di Milano e obbligarono Ludovico il Moro a fuggire, egli lo seguì nell'esilio (era suo cognato) e gli rimase al fianco sino alla cattura di Ludovico a Novara. Nella congiura, ordita contro di lui e suo fratello Alfonso da parte di Giulio e di Ferrante d'Este (1506), Ippolito si mostrò pronto nel reprimerla, e spietato. Nel 1509 prese parte alla lotta contro Venezia e nella battaglia di Polesella vinse la flotta veneziana; difese poi Ferrara da Giulio II. Appoggiò il tentativo di Luigi XII contro Giulio II, firmando la convocazione d'un concilio a Pisa allo scopo di deporre il papa, ma poi non vi partecipò, sicché riuscì successivamente a riconciliarsi con Giulio II. Nel 1517 si recò ancora una volta in Ungheria, e morì subito dopo il ritorno. Ebbe due figli naturali, Ippolito ed Elisabetta. Abile uomo politico e buon soldato, ebbe anche una buona cultura umanistica; mecenate, protesse, tra gli altri, L. Ariosto, che fu nella sua corte dal 1503 al 1517 e dedicò a lui l'Orlando furioso.

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