Costruzioni, industria delle

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

costruzioni, industria delle

Caterina Padoa Schioppa
Valeria Zacchei

Settore industriale legato alla c. di immobili. Comprende indotto, processi e attori coinvolti nell’edilizia, lungo tutto il ciclo produttivo, dalla programmazione all’esecuzione, fino alla gestione, manutenzione e dismissione del bene.

L’industria delle costruzioni nell’economia del 21° secolo

Nell’economia attuale, l’edilizia va considerata un’industria chiave per numerosi Paesi, dalla cui attività dipende, in buona parte, quella di molte altre che ne costituiscono l’indotto. In effetti, l’industria delle c. utilizza materiali delle specie più varie: dalle sabbie alle ghiaie, dalle calci e dai cementi ai laterizi, dal legname ai diversi tipi di metalli, ai vetri, ai marmi e ai materiali plastici. I processi circoscrivono gli aspetti organizzativi e immateriali del settore e ne strutturano le diverse fasi: gestione del territorio, progettazione, controllo dell’esecuzione, attività e promozione immobiliare.

Con il progredire delle tecnologie si sono create molte specializzazioni riguardo al tipo di bene prodotto e alle competenze: accanto a imprese di c. generali (in grado di realizzare l’intera edificazione), ci sono imprese che eseguono lavorazioni specifiche (per es.,  il movimento di terra, i cementi armati ecc.) e altre che adottano nuovi metodi di progettazione e c. (denominati genericamente bioedilizia), volti a ottimizzare l’uso di energie rinnovabili (sole, vento, geotermia) e a limitare sprechi energetici e impatto ambientale. Dal punto di vista produttivo, continuano a coesistere materiali a basso livello di complessità (semilavorati, come il mattone, da assemblare in cantiere) e una crescente famiglia di materiali ‘ingegnerizzati’ e di componenti complessi (oggetti prefabbricati, come la finestra, pronti per essere montati).

Gli attori coinvolti sono, tradizionalmente, le imprese che costruiscono, le società di ingegneria che progettano e il mondo ampio di produttori di materiali. Sono nate nuove figure, che integrano capacità tecniche e competenze finanziarie, connesse allo sviluppo edilizio del territorio (società di promozione immobiliare, società dell’energy tecnology, aziende di servizi).

I prodotti edilizi vengono generalmente classificati e semplificati in tipologie, a seconda della funzione principale cui rispondono. La distinzione più sintetica raggruppa tali prodotti in: edilizia abitativa (o residenziale), legata alle esigenze primarie dell’abitare, rispetto a un determinato contesto sociale e territoriale; edilizia non abitativa, che include tutte le rimanenti funzioni (scuole, università, ospedali, centri commerciali, uffici, chiese, teatri, stadi ecc.). Alla prima categoria appartengono non solo gli alloggi, ma anche tutti i servizi correlati, le cosiddette opere di urbanizzazione primarie (strade, impianti fognari, sistemazione a verde); alla seconda anche le infrastrutture (autostrade, ferrovie, centrali e reti idriche e di energia).

Nel 2010, considerato l’anno dell’apice della crisi (con un calo del valore della produzione di oltre 25 miliardi in soli 3 anni), il settore delle costruzioni si è rivelato pari al 4,91% del PIL (dati ISTAT sulla composizione del PIL italiano tra le principali attività economiche), con 1.213.000 occupati (elaborazioni ANCE su dati ISTAT); anche nel 2011 l’andamento è stato negativo.

Caterina Padoa Schioppa, Valeria Zacchei

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