Affari, imposte indirette sugli

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Tributi finalizzati a colpire le attività commerciali in genere, incidendo sugli scambi. Tali imposte, che in passato costituivano un’importante fonte di gettito, sono state progressivamente ridimensionate a partire dagli anni 1950, per scomparire del tutto con la riforma degli anni 1970, contestualmente al progredire del processo di unificazione europea. La Comunità europea, infatti, individuò ben presto l’esigenza di armonizzare le imposte indirette sugli a., in vista della formazione del mercato comunitario. Si giunse così a prevedere (art. 93 del Trattato, ex art. 96) l’istituzione di un’imposta europea dalla struttura unitaria, modellata in modo da detassare tutte le fasi di produzione e di scambio non dirette al consumo, e quindi da garantire la neutralità fiscale dei rapporti commerciali. Tutte le imposte sul volume di affari (in Italia, per es., l’Imposta Generale sulle Entrate, o IGE) furono quindi sostituite dall’Imposta sul Valore Aggiunto (➔ IVA).

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