Brenton, Howard

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Drammaturgo inglese (n. Portsmouth 1942). Tra i più interessanti e politicamente impegnati drammaturghi di sinistra dell'ultima generazione, dal 1969 al 1972 ha lavorato come scrittore e attore con The Brighton Combination e The Portable, due gruppi teatrali del dissenso a cui sono legati i suoi lavori di questi anni, densi di personaggi caricaturali e di elementi surreali: Gum and goo, Revenge, Heads e The education of Skinny Spew (1969); Christie in love, Fruit e Wesley (1970); Scott of the Antarctis e Hitler dances (1972). In Magnificence (1973), B. affronta il problema della violenza e della ingiustizia sociale. Per la Nottingham Playhouse Company, ha scritto Brassneck (con David Hare) e The Churchill play (1974), satira dello statista inglese. Per il National Theatre, ha scritto Weapons of happiness (1976), potpourri sullo stalinismo e la repressione cecoslovacca del 1968, la connivenza tra padronato e sindacati in Inghilterra, il fallimento della sinistra e l'impossibilità di una rivoluzione socialista nel Regno Unito. Stilisticamente migliore Epson Downs (Le colline di Epsom, 1977), scritto per la Joint Stock Company, un ironico e pungente spaccato della società inglese. Ha poi composto: The Romans in Britain (1980), un kolossal che propone un'analogia tra gli inglesi in Ulster e i Romani nelle battaglie militari con i Celti; The genius (1983); Pravda (in collab. con Hare, 1985), una grottesca commedia sul mondo giornalistico; Iranian nights (1989), Moscow gold (1990), Ugly rumours (1998) e Snogging Ken (2000) scritti con Tariq Ali; Paul (2005); In extremis (2006); Never so good (2008). Tra gli adattamenti, si segnalano: Misura per misura da Shakespeare (1972), Vita di Galilei da Brecht (1980) e La morte di Danton da Büchner (1982).

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