Marsman, Hendrik

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Poeta e critico olandese (n. Zeist 1899 - m. annegato nella Manica 1940); dal 1925 condirettore della rivista De Vrije Bladen ("I fogli liberi"). La sua poesia passò attraverso varî momenti: a una fase iniziale di adesione al "vitalismo", che esortava a un'esistenza forte, grandiosa, moderna, seguirono un periodo dominato dal pensiero della morte (Porta nigra, 1934, in cui la paura del nulla, l'avversione per il non-essere, ispira al poeta liriche commoventi) e quindi, dal 1936, una nuova fase poetica, più equilibrata, obiettiva, conclusasi con il ciclo di versi Tempel en kruis ("Tempio e croce", 1940), in cui M. cerca di conciliare i concetti cristiani con quelli pagani, per arrivare a un nuovo umanesimo. Tra le sue opere in prosa, sono notevoli i romanzi De dood van Angèle Degroux ("La morte di A. D.", 1933) e Heden ik, morgen gij ("Oggi a me, domani a te", con S. Vestdijk, 1936) e i saggi critici Herman Gorter (1937), Menno ter Braak (1939).

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