GUADALCANAL

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

GUADALCANAL (A. T. 162-163 e 164-165)

Romeo BERNOTTI

Isola (circa 6500 kmq.) delle Salomone, sede del commissario residente britannico, situata circa 20 miglia a sud di Florida. Sulla costa sud-occidentale di questa è situato l'isolotto di Tulagi (lungo circa 2 miglia) che, con Florida e altre isole minori, costituisce il porto omonimo, capace di contenere una numerosa flotta. Nel loro insieme le due isole di Florida e Guadalcanal formano il golfo di Savo, così detto dall'isolotto che ne protegge l'accesso a ponente mentre a levante l'accesso, a causa di una serie di bassifondi rocciosi, ne è interdetto alle navi salvo attraverso un breve passaggio (canale di Lengo).

Nel corso della seconda Guerra mondiale il sistema Tulagi-Guadalcanal se opportunamente potenziato poteva accoppiare il carattere di base aerea e di punto d'appoggio navale, in posizione avanzata rispetto alle Nuove Ebridi (distanza 555 miglia) e alla Nuova Caledonia (distanza da Numea 855 miglia). La base Tulagi Guadalcanal avrebbe avuto per i Giapponesi il vantaggio della relativa vicinanza alle basi precostituite (distanza da Bougainville 280 miglia e da Rabaul 580); da Truk (base principale di operazioni della flotta nipponica) la distanza è circa 1200 miglia. Ciò spiega come al principio di maggio 1942, prima della battaglia del Mar dei Coralli, i Giapponesi occupassero il porto di Tulagi e l'isola di Florida; quell'occupazione assunse carattere decisamente minaccioso per le comunicazioni fra l'America e l'Australia, quando nel luglio dello stesso anno i Giapponesi da Tulagi sbarcarono soldati e centinaia di lavoratori nell'isola di Guadalcanal, iniziando la costruzione di un grande aeroporto nella parte settentrionale che offre una superficie pianeggiante (la pianura di Lunga), nella zona limitata fra i due fiumi Matanikan e Tenaru.

La base aerea costituita dai Giapponesi a Guadalcanal preludeva a un tentativo di conquista delle Nuove Ebridi e della Nuova Caledonia; per la marina giapponese sarebbe stato quello il modo più radicale per tagliare le comunicazioni americane e creare la possibilità d'invasione dell'Australia. L'alto comando americano del Pacifico meridionale stabilì perciò di occupare le posizioni chiavi Tulagi-Guadalcanal; l'iniziativa americana mirava, oltre che a uno scopo controffensivo, a porre le basi per una azione decisamente offensiva. Poiché l'approntamento dell'aeroporto era previsto per la metà di agosto, l'alto comando americano dispose i preparativi per l'operazione anfibia.

Mentre la spedizione si avvicinava all'obiettivo, il cattivo tempo impedì ai Giapponesi la ricognizione aerea, tanto più che l'aeroporto di Lunga non era ancora utilizzabile e le forze aeree a Tulagi, limitate a idrovolanti, il 6 agosto e nella notte sul 7 rimasero all'ormeggio nel porto. In quella zona avanzata i Giapponesi non avevano forze navali; la difesa della base non era pronta a respingere l'attacco, che perciò all'alba del 7 agosto poté essere iniziato di sorpresa. A Guadalcanal non era convenientemente preparata la difesa dell'aeroporto; le batterie terrestri furono rapidamente ridotte al silenzio dall'azione aerea e dal tiro delle navi; le truppe d'assalto dopo un'ora di bombardamento poterono sbarcare occupando l'aeroporto, a cui fu data il nome di Henderson Field. Le truppe giapponesi si ritirarono nello giungla. Da quel giorno - 7 agosto 1942 - cominciò la lotta per il campo di aviazione di Guadalcanal, che fu una terribile e lunga lotta di logoramento conclusasi solo il 9 febbraio 1943; essa causò la serie di durissime battaglie nelle isole Salomone, fase cruciale della guerra nel Pacifico.

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