Ground zero

Lessico del XXI Secolo (2012)

Ground zero


<ġràund ʃië'rëu> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Punto della superficie terrestre (o marina) intersecato dalla perpendicolare passante per l’epicentro di un'esplosione atomica. La locuzione è nata con gli esperimenti atomici inaugurati nel 1939 – cui ci si riferiva con il criptonimo Manhattan engineering district – e i successivi bombardamenti nucleari sul Giappone; per estensione, è stata poi utilizzata per indicare l’epicentro di una qualsiasi deflagrazione, evento sismico e così via. In particolare, dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 (v.), ha designato il luogo dove sorgeva il World trade center di New York i cui edifici principali erano costituiti dalle torri gemelle realizzate nel 1973 da Minoru Yamasaki con lo studio Emery Roth & Sons e gli ingegneri John Skilling e Leslie Robertson. Dopo l'attentato, la Lower Manhattan development corporation (LMDC), l'agenzia pubblica incaricata dal governatore dello Stato di New York di gestire la ricostruzione, ha conferito due diversi incarichi esplorativi allo studio Beyer Blinder Belle e a Steven Peterson e Barbara Littenberg. Poiché gli esiti formali raggiunti sono stati considerati insufficienti – sebbene alcune delle conclusioni siano state ampiamente condivise da tutti i successivi progetti – è stato quindi bandito un concorso di idee a inviti, che ha indicato come vincitore il progetto redatto da Daniel Libeskind. Questo consisteva di cinque torri di altezza progressivamente ascendente di cui la principale, chiamata Freedom tower, è sagomata in modo da ricordare lontanamente la Statua della Libertà e doveva avere un’altezza di 1776 piedi (541 m), coincidente con l’anno in cui gli Stati Uniti conquistarono l’indipendenza. Il memorial previsto lascia in una certa misura scoperta la cosiddetta fossa di G. z. che, dopo la demolizione di ciò che restava delle torri e delle loro fondazioni, tocca il suolo granitico dell’isola di Manhattan. L’aggiudicazione del concorso non ha però fermato il braccio di ferro nel quale erano impegnati, su fronti e a livelli diversi, oltre alla già citata Port authority e alla Silverstein properties – società proprietaria dell'area, che nel frattempo aveva conferito un incarico all'architetto David Childs, senior partner di SOM (v.) –, il governatore Pataki, il sindaco Bloomberg e altri politici, LMDC, i rappresentanti delle vittime riuniti in diverse associazioni, vari comitati di pressione fra i quali New York new visions, la stampa e l’opinione pubblica. Alla fine, con una decisione discutibile ma non priva di risvolti pratici, l’effettivo incarico della ricostruzione è stato conferito a una società a capo della quale era David Childs e formata al 51% dal SOM, e per il restante 49% dallo studio Daniel Libeskind. Childs, pur tenendo sostanzialmente conto della proposta Libeskind, ha presentato una soluzione semplificata, con la quale è riuscito ad avviare rapidamente la progettazione esecutiva e l’effettiva ricostruzione. One WTC, cioè la Freedom tower, ha un’altezza più o meno pari a quella della precedenti torri gemelle e soltanto l’antenna luminosa raggiunge i 1776 piedi originariamente proposti da Libeskind; è stata iniziata nel 2006 e il completamento è previsto nel 2013. Per la definizione degli altri edifici sono stati coinvolti progettisti di fama internazionale. Lo spagnolo Santiago Calatrava ha progettato il WTC transit hub, nodo di scambio ferroviario che, con i suoi 300.000 passeggeri al giorno, è uno dei più trafficati al mondo. Michael Arad e il paesaggista Peter Walker  sono risultati vincitori del concorso per il memorial, parco monumentale in onore delle vittime, con un progetto dal titolo Reflecting absence. Il museo, posto a circa 21 m sottoterra, è stato disegnato dallo studio Davis Brody Bond; mentre lo studio norvegese Snøhetta ha disegnato un centro culturale che include il WTC memorial pavilion e il Visitors center, padiglione d’ingresso al complesso ufficialmente denominato National september 11 memorial and museum e inaugurato per il decennale del 2011. Frank O. Gehry, in collaborazione con lo studio HOK (v.) e la società d’ingegneria Faithful + Gould, ha progettato il Performing arts center, la cui costruzione è prevista dal 2014, quando, con l’apertura della nuova stazione, sarà possibile liberare il sito dalla stazione delle ferrovie Port authority trans-Hudson. Altri edifici, tutti estremamente efficienti sul piano energetico e su quello della sicurezza, completano il complesso: Two WTC, di Norman Foster (2008-15); Three WTC, di Richard Rogers (2008-14); Four WTC, di Fumihiko Maki (2008-13); Five WTC, di Kohn Pedersen Fox (2011-); Seven WTC progettata dallo stesso Childs e inaugurata nel maggio 2006, che ha ottenuto la classe Gold della certificazione Leadership in energy and environmental design.

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