Orèlli, Giovanni

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Scrittore svizzero di lingua italiana (n. Bedretto, Ticino, 1928 - Lugano 2016), cugino di Giorgio. Ha studiato alle università di Zurigo e di Milano, laureandosi in lettere e dedicandosi poi all'insegnamento nel liceo cantonale di Lugano; al suo impegno di studioso si deve il volume Svizzera italiana (1986) per la collana Letteratura delle regioni d'Italia. Storia e testi dell'Editrice La Scuola. Ha raccolto in Sant'Antoni dai padü ("Sant'Antonio dai peduli", 1986) le sue poesie in dialetto leventinese, e ha pubblicato alcune raccolte poetiche: Concertino per rane (1990), Né timo né maggiorana (1995), L'albero di Lutero (1998), una raccolta di sonetti, Quartine per Francesco. Un bambino in poesia (2004), Un eterno imperfetto (2006), Frantumi (2014); Un labirinto (2015). È più noto tuttavia come narratore, sensibile ai valori tradizionali di una realtà regionale minacciata da profonde trasformazioni, e capace di temperare con l'ironia il risentimento polemico e civile che spesso ispira i suoi racconti e romanzi: L'anno della valanga (1965); La festa del ringraziamento (1972); Pane e coltello: cinque racconti di paese (1975); Il giuoco del monopoly (1980); Il sogno di Walacek (1991); Il treno delle italiane (1995); Gli occhiali di Gionata Lerolieff (2000); Da quaresime lontane (2006); Immensee. Tra Chiasso e Basilea (2008); I mirtilli del Moléson (2014). Nel 2020 è stata pubblicata sotto il titolo L'opera poetica con inediti la raccolta integrale dei suoi testi poetici.

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