RUBINI, Giovanni Battista

Enciclopedia Italiana (1936)

RUBINI, Giovanni Battista

Arnaldo Bonaventura

Tenore, nato il 7 aprile 1795 a Romano, presso Bergamo, ivi morto il 2 marzo 1854. Studiò prima col maestro Rosio, poi col Mozzari. Fu, prima, corista e comprimario, poi esordì come tenore a Pavia nel 1814, nell'opera Le lagrime d'una vedova di P. Generali. Ebbe buone accoglienze, e l'impresario Barbaja lo scritturò per Napoli, donde passò a Vienna suscitandovi entusiasmo. Nel 1825 cantò per la prima volta a Milano: fu poi a Parigi, Londra, Pietroburgo, acclamato come il più grande tenore del tempo. Tornato in Italia, fu nuovamente scritturato dal Barbaja che giunse a dargli 60.000 franchi per stagione: onde accumulò un vistosissimo patrimonio. Nel 1845 lasciò il teatro e tornò a Romano, dove passò i suoi ultimi anni.

Dotato di una voce bellissima e molto flessibile, sì da unire in perfetta uguaglianza i varî registri, maestro nell'arte del canto, fu molto caro al Bellini che scrisse per lui varie opere (Bianca e Fernando, La sonnambula e I puritani). Fu anche ottimo interprete di molte tra le opere di G. Rossini, il quale manifestò, anche nelle sue lettere, grande ammirazione per lui. Buon insegnante, ebbe tra i suoi allievi Mario di Candia. Pubblicò presso la Casa Ricordi 12 lezioni di canto moderno per tenore o soprano e un album di pezzi per canto intitolato L'addio.

Bibl.: A. Locatelli, Cenni biografici sulla straordinaria carriera teatrale percorsa da G. B. R., Milano 1841.