GIORGIO III re di Hannover e di Gran Bretagna e Irlanda

Enciclopedia Italiana (1933)

GIORGIO III re di Hannover e di Gran Bretagna e Irlanda

Eucardio Momigliano

Figlio di Federico principe di Galles e di Augusta di Sassonia, succedette all'avo G. II essendo premorto il padre nel 1751. Egli era nato il 24 giugno 1738. Salito al trono nel 1760 il suo regno durò 60 anni e fu denso di avvenimenti per l'Inghilterra e per il mondo intero. La sua turbinosa esistenza passata in un'alternativa di gravi malattie mentali e di guarigioni, non impedì lo svolgersi della politica inglese attraverso ad avventure pericolose e ad avvenimenti grandiosi. Pochi mesi dopo l'avvento al trono egli sposava (8 settembre 1761) Sofia Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, dalla quale doveva avere ben quindici figli. Il matrimonio era una prova del senso di dovere che ispirava, fino dai primordi del regno l'attività del giovane re: infatti, egli da lunghi anni, e la cosa era notoria a Londra, amava Lady Sarah Lenox alla quale rinunciava per il matrimonio politico con Sofia. Permase con Lady Sarah una pura e cordiale amicizia anche quando ella sposò sir Charles Bumburg e divenne dama d'onore della regina.

Scrupoloso osservante delle norme costituzionali, G. III emanò norme che facevano divieto alle autorità e ai magistrati d'influenzare le elezioni e parve voler dare al suo regno direttive di grande liberalità. Ma gli avvenimenti internazionali avevano nell'interno del regno ripercussioni violente e nonostante le buone intenzioni del re egli dovette ricorrere spesso a provvedimenti straordinarî di ordine pubblico che provocarono sommosse e ribellioni. Più clamorosa delle altre fu quella ispirata dal deputato Wilkes, l'arresto del quale provocò tumulti in Londra e la riapparizione della tragica mascherata rappresentante il supplizio di Carlo I, tradizionalmente rievocata ogni qualvolta il re sembrava voler sopprimere o violentare la libertà del parlamento. Wilkes espulso dalla Camera dei comuni venne rieletto, la sua elezione annullata e finalmente ratificata. La stessa persona del re venne fatta segno più volte ad attentati; nel 1780 durante una sommossa, nel 1786 da parte di una donna che si avventò armata di pugnale sulla sua carrozza (Margherita Nicholson), e nel 1800 da parte di un pazzoide, certo Hatfield che gli sparò un colpo di rivoltella al teatro Drury Lane mentre G. assisteva a uno spettacolo.

La politica di G. III, salvo che per la prima fase del regno, caratterizzata da una politica personale e dal sorgere del partito dei King's Friends, è eminentemente politica dei suoi grandi ministri, che si alternavano al potere (North, Fox, Pitt) combattendosi aspramente nelle lotte parlamentari, ma ispirati tutti da una grande passione per il loro paese. Il trattato di Parigi del 1783, che toglieva all'Inghilterra le colonie d'America, se fu una dura necessità, rese G. III impopolare per parecchi anni. In seguito egli favorì quella politica europea, che pur non trovava generale consenso nel suo paese, indirizzata a impedire o quanto meno a contrastare giorno per giorno la crescente potenza di Napoleone e della Francia. Le dure prove subite dall'Inghilterra durante il periodo dei trionfi napoleonici (blocco continentale) si conchiusero col trionfo finale che G. III, sebbene ancora vivente e regnante, non poté godere essendo ormai spenta completamente la sua ragione. La malattia mentale di G. III si svolse durante tutto il suo regno con continue alternative. Un primo segno si ebbe nel 1765, ma non lasciò tracce apparenti. Nel 1788 G. III apparve invece ai medici come pazzo inguaribile e dati i metodi dell'epoca fu abbandonata ogni cura, limitandosi a una sorveglianza spesso brutale. Il dott. Willis riuscì con nuovi metodi a vincere il male, e un anno dopo il re poté considerarsi completamente ristabilito. Nel 1810 però anche in conseguenza della morte prematura della figlia Amalia, la ragione del re si spense completamente. Fu provveduto alla reggenza e il re morì dieci anni più tardi, il 29 gennaio 1820, dopo un lungo periodo di quasi prigionia nel castello di Windsor.

La Correspondence of Georges III from 1760 to 1783, è stata edita dal Fortescue, voll. 6, Londra 1927-28.

Bibl.: Ricca bibliografia in The Cambridge Modern History, Cambridge 1925, p. 902 segg.; v. inoltre L. Melville, Farmer George, voll. 2, Londra 1907; B. Willson, George III, as man, monarch, and statesman, Londra 1907.

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