Germania

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Germania

Katia Di Tommaso

La potenza industriale d'Europa

Cuore economico dell'Unione europea, popoloso paese dalla forte identità e dalla grande tradizione culturale, la Germania è uno dei punti di riferimento dell'Europa e dell'intero Occidente: oggi, dopo la riunificazione, anche dal punto di vista politico. Con un passato turbolento e doloroso alle spalle, la Germania ha imboccato la via dell'unità europea, verso la quale ha incoraggiato altri paesi mitteleuropei, mentre ancora lavorava intensamente a ridurre le differenze di sviluppo al suo interno

Dall'Alta alla Bassa Germania

Esteso tra il Mare del Nord e il Mar Baltico e le Alpi, il territorio della Germania è molto vario, anche se per gran parte è pianeggiante o debolmente collinare, dato che rientra nella grande pianura che copre tutta l'Europa settentrionale. La varietà del territorio e quindi del paesaggio tedesco è prodotta dalla grande eterogeneità di rocce e di forme del rilievo, dalle più antiche alle più recenti: in Germania si trovano tracce di tutta la storia geologica europea, e la presenza di rocce antiche, per esempio, spiega l'abbondanza di minerali utili.

La montagna alpina e prealpina riguarda solo l'estremità meridionale della Germania, al confine con la Svizzera e l'Austria; la più alta cima in territorio tedesco è lo Zugspitze (2.962 m). Altri monti, meno elevati (Selva Boema e Monti Metalliferi), sono quelli lungo il confine con la Repubblica Ceca e quelli (Selva Nera, Giura Svevo) nella Germania sudorientale.

Fra queste montagne, nel Sud del paese, si apre l'Altopiano Svevo-Bavarese, dove scorre da ovest a est l'alto Danubio; più a nord è il Bacino Francone, attraversato dal Meno e chiuso a ovest, a nord (Selva di Turingia) e a sud (Giura Francone) da rilievi boscosi. A nord di questi rilievi si distendono varie formazioni collinari, che raramente superano i 1.000 m. Ancora più a nord, il Bassopiano Tedesco si spinge fino al mare, solcato da grandi fiumi come l'Ems, il Weser e l'Elba, e in parte paludoso, formando poi una costa bassa e sabbiosa sul Mare del Nord, più elevata e rocciosa sul Mar Baltico. Lungo quasi tutto il margine occidentale della Germania, infine, il Reno scorre verso il Mare del Nord in un'ampia vallata, raccogliendo molti affluenti, tra cui la Mosella.

In gran parte il territorio tedesco fu intensamente modellato dalle glaciazioni, e le colline, i laghi, le valli mostrano spesso gli effetti del glacialismo.

Il clima prevalente è temperato e umido, ma nelle regioni orientali è di tipo continentale, con forti differenze stagionali.

Il popolo più numeroso dell'Europa occidentale

La popolazione tedesca è molto densa, in media, ma in realtà è distribuita in maniera difforme secondo le regioni. La concentrazione maggiore si ha lungo quasi tutto il corso del Reno, dove importanti città (le principali sono Stoccarda, Mannheim, Francoforte sul Meno, Colonia, Düsseldorf ed Essen, ma ce ne sono molte altre) sorgono vicine tra loro e hanno formato una 'megalopoli' estesa per alcune centinaia di chilometri. Un'altra rilevante concentrazione urbana si distende fra Dresda e Hannover.

La Germania è terra di città (la popolazione urbana è circa l'88% del totale): oltre alla capitale, Berlino, bisogna ricordare ancora Lipsia, Amburgo e Brema e moltissime città medie e piccole, un po' come in Italia. Nelle regioni orientali, specie lungo il Mar Baltico, l'addensamento di popolazione è minore, come anche nel Sud del paese (Baviera, Franconia e Assia), dove però le città sono numerose, anche se non molto grandi, a parte Monaco.

Una popolazione così numerosa e fitta fu sostenuta dall'agricoltura, dapprima, ma soprattutto dalla forte crescita industriale da metà dell'Ottocento in poi. L'aumento più forte, tuttavia, è stato quello prodotto dal rientro in Germania, dopo la Seconda guerra mondiale, di almeno 35 milioni di Tedeschi che vivevano da secoli in regioni dell'Europa orientale (Repubblica Ceca, Polonia, Russia, Romania e altrove), da dove furono espulsi.

Questa crescita improvvisa creò da principio molte difficoltà alla Germania, ma la ripresa industriale iniziata negli anni Sessanta consentì addirittura di richiamare immigrati dall'estero (Italia, Turchia, Iugoslavia, Grecia, Spagna): oggi gli stranieri sono circa il 9% della popolazione.

L'ultima ondata migratoria è stata interna: dopo la riunificazione delle due Germanie (1990), infatti, molti Tedeschi si sono trasferiti dalle regioni orientali in quelle occidentali, più ricche.

In tutta la Germania il livello di vita è elevato, e l'istruzione e le condizioni sanitarie sono ottime.

Il paese della grande industria

La Germania produce il 7% della ricchezza della Terra ed è la terza potenza economica mondiale. La parte principale di questa ricchezza è stata prodotta dall'industria tra Ottocento e Novecento; oggi però contano di più le attività del settore terziario, come in tutti i paesi avanzati.

L'agricoltura tedesca tradizionale non era molto ricca e varia, a parte regioni come la valle del Reno e alcune aree settentrionali bonificate, ma è stata condotta in maniera razionale e produttiva, specie negli ultimi decenni, associandola strettamente all'allevamento bovino e suino.

La presenza di metalli (argento, ferro) e di carbone e lignite, invece, ha consentito un precoce sviluppo manifatturiero ‒ già nel Medioevo, lungo il Reno ‒ e industriale ‒ dapprima ancora lungo il Reno, utilizzato, con molti altri fiumi e canali, come via di trasporto: tuttora il Reno è il fiume più trafficato al mondo. Già dall'Ottocento, ma soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale, l'industria si è diffusa un po' in tutto il paese. I settori tradizionalmente più importanti sono quello chimico, con aziende di importanza mondiale, e quello meccanico: il comparto automobilistico è il primo d'Europa, la meccanica di precisione è famosissima ovunque. Ma anche le produzioni siderurgiche, elettrotecniche, elettroniche, tessili, alimentari hanno una grande rilevanza.

Molto vivaci fin dal Medioevo sono state anche le attività commerciali e finanziarie: allora la Germania era area di passaggio per i commerci tra Mediterraneo (Italia) e Mare del Nord (Fiandre), e la fioritura di città lungo il Danubio e il Reno testimonia la ricchezza di quei traffici, agevolati dalle vie fluviali ‒ lungo le quali oggi corrono anche le ferrovie e le autostrade. L'aumento di produzione e di ricchezza ha poi portato all'accumulazione di capitali che hanno fatto della Borsa di Francoforte una delle piazze finanziarie più importanti al mondo, e del marco, la moneta circolante in Germania prima dell'euro, una delle più salde.

Il futuro tra Est e Ovest

La Germania è anche un bellissimo paese, dove le realizzazioni più moderne, nelle comunicazioni, nell'industria e nell'edilizia, non hanno soffocato la cura per le tradizioni e per i paesaggi rurali.

Nonostante le distruzioni dell'ultima guerra, il paese ha ancora monumenti e opere d'arte e città molto interessanti, anche se i turisti stranieri non sono molto numerosi.

La proverbiale capacità di organizzazione dei Tedeschi non si traduce in una vita noiosa e monotona: al contrario, specie in certe regioni ‒ come in Renania e in Baviera ‒ c'è una grandissima vivacità.

È ammirevole la determinazione del popolo tedesco di fronte alle difficoltà, come si è visto ancora dopo la riunificazione. Dopo il 1990 le regioni occidentali hanno sostenuto lo sviluppo di quelle orientali per portarle al loro stesso livello di benessere: Berlino è così diventata una città modernissima, l'emigrazione dall'Est si è fermata, l'allargamento dell'Unione europea ha trasformato la Germania orientale in un'area cruciale e molto dinamica.

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