GALVESTON

Enciclopedia Italiana (1932)

GALVESTON (A. T., 143-144)

Piero Landini

Cittâ del Texas (Stati Uniti), capoluogo della contea omonima, situata all'estremità orientale della Galveston Island (Golfo del Messico), su una superficie di 38,8 kmq. L'isola, insieme con la Bolivar Peninsula, dalla quale la separa la Galveston Entrance, limita verso sud la grande Galveston Bay lunga 48 km. da NNE. a SSO. e larga 27,3 km., con acque poco profonde (2-3 m.). La città occupa gran parte della sezione orientale dell'isola, affacciandosi al golfo del Messico verso sud, protetta da una potente diga alta circa 5 m. e lunga 12 km.; verso nord al Galveston Channel, compreso fra l'isola predetta e la Pelican Spit, canale naturale lungo 8 km. e largo in media 400 metri, sul quale è sorto il porto della città.

Le origini di Galveston risalgono agl'inizî del sec. XIX. Data la sua latitudine e la posizione geografica, il centro ha clima tropicale, con una temperatura media annua di 20°; le temperature medie minime si hanno in gennaio (9°), le massime in luglio (31°). Le precipitazioni sono abbondanti (1136 mm.), distribuite in ogni mese dell'anno, con massimi in agosto, settembre e ottobre. Prevalgono i venti di E. Le nebbie non sono infrequenti da novembre ad aprile. La città aveva 4177 ab. nel 1850, che salirono a 37.789 nel 1900, a 44.255 nel 1920, a 52.938 nel 1930. L'elemento di colore è numeroso (30% nel 1930). I Bianchi nati da genitori stranieri e i nati all'estero rappresentavano per lo stesso anno il 27,7% dell'intera popolazione.

Galveston ha grande importanza come centro commerciale. Il porto è situato sul Galveston Channel, le cui acque progetti recenti (1927) vogliono portare a una profondità di 9-10 m.; è dotato di 45 moli con docks, magazzini, ecc.; vi sono 4 silos per il grano della capacità complessiva di 183,6 milioni di litri.

Il traffico per il periodo 1917-1926 è stato in media di circa 5 milioni di tonn. di merci. Il commercio con l'estero rappresenta il 58% del traffico totale; il commercio interno il 42%.

Dal 1917 al 1926 il traffico si presenta più che raddoppiato. Galveston è divenuta il centro commerciale cotoniero più importante degli Stati Uniti per quanto riguarda le esportazioni, e ha notevole traffico per il grano e il petrolio. I paesi che hanno le maggiori relazioni con Galveston sono quelli dell'America Centrale (Messico per il petrolio, Cuba per lo zucchero, gli altri per le banane, ecc.); in Europa, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Belgio, Francia, Italia (importano granaglie, cotone greggio, zolfo, ecc.). Il porto è servito da oltre 50 linee di navigazione, che lo collegano con i principali porti della terra e con gli altri porti degli Stati Uniti. La città è collegata con la terra ferma mediante un viadotto lungo 2,8 km., che attraversa la sezione settentrionale della West Bay. Numerose linee ferroviarie servono Galveston, che è inoltre unita con Houston mediante linee aeree. Il centro attrae sulla sua spiaggia un numero enorme di forestieri.

Bibl.: M. Hannermann, Die Seehäfen von Texas, ecc., Francoforte sul Meno 1928; War Department-Corps of Engineers U.S. Army and U.S. Shipping Board, The port of Galveston, Texas (revised 1928), Washington 1929; E.S. Holliday, Galveston, the largest port, in Marine Review, luglio 1929; W.T. Chambers, The Gulf port city region of Texas, in Econ. Geogr., gennaio 1931.