GAFSA

Enciclopedia Italiana (1932)

GAFSA (arabo qafṣah; A. T., 112)

Attilio Mori

Città della Tunisia meridionale, a 140 km. dalla costa del Golfo di Gabes. La città attuale, che si ritiene corrispondere all'antica Capsa numida, divenuta poi colonia romana, ma di cui nulla sussiste, poggia su uno sperone del Gebel Yunes a 345 m. s. m., a 45 km. a nord dello Sciott el-Gerid; è un centro quasi esclusivamente indigeno, giacché dei suoi 7753 ab. solo 248 sono Europei (59 Italiani), e salvo un'antica kasba mal riattata e una moschea ritenuta anch'essa d'origine antica non offre alcun interesse. Una vasta e ricca oasi, bell'esempio d'oasi montana, la circonda. Ma l'importanza principale di Gafsa sta nel fatto che essa è il centro dell'industria estrattiva dei fosfati, di cui la miniera principale è quella di Metlaoui a 38 km. a O. dalla città.

Copiosi rinvenimenti di età preistorica hanno rivelato una speciale civiltà del paleolitico superiore, detta appunto Capsiana, corrispondente alla civiltà aurignaciana (v.) dell'Europa. Strumemi caratteristici sono: lame, raschiatoi, bulini in selce, punteruoli in osso, ecc.; si trovano anche frammenti di uova di struzzo rozzamente ornati. Il capsiano si riscontra nell'Africa settentrionale, escluso l'Egitto, nel sud e nel centro della penisola iberica.