Frigia

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(gr. Φρυγία) Regione storica dell’Anatolia, nell’altopiano interno (NO), posta tra Pisidia e Bitinia. È formata da massicci cristallini boscosi, che emergono da terreni più recenti, pianeggianti. Base dell’economia è l’agricoltura: le colture (cereali, papaveri da oppio, tabacco, frutteti), in parte irrigue, si dispongono ai piedi dei rilievi; attiva è la tradizionale industria dei tappeti. Trae anche vantaggio dalla sua posizione, come zona di passaggio verso le coste dell’Egeo.

Fu un regno indipendente sino agli inizi del 7° sec. a.C.: centro ne era anticamente Gordio e i re portavano alternativamente il nome di Gordio e Mida. Come tutto l’impero persiano, fu conquistata da Alessandro Magno (333 a.C.); appartenne poi al regno dei Seleucidi, a quello degli Attalidi e più tardi, sotto Roma, fece parte della provincia Asia. Diocleziano ne fece una provincia a sé, poi divisa in due parti, Phrygia Pacatiana (a sud, con capitale Laodicea al Lico) e Phrygia Salutaris (a nord, con capitale Sinnada), rette da un praeses. Fu la prima regione dell’Asia Minore a essere cristianizzata e numerosi sono i documenti cristiani, particolarmente quelli epigrafici. Nel 12° sec. cominciò a diffondersi la religione musulmana. Nella F. si incontrarono elementi artistici ellenistici e orientali.

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