FERDINANDO Gonzaga, sesto duca di Mantova

Enciclopedia Italiana (1932)

FERDINANDO Gonzaga, sesto duca di Mantova

Romolo Quazza

Secondogenito di Vincenzo I e di Eleonora de' Medici, nacque nel 1587 e morì il 29 ottobre 1626. Studiò a Ingolstadt e a Pisa; a 20 anni fu fatto cardinale da Paolo V. Inviato in Francia dal padre, seppe colà guadagnarsi le simpatie universali e la nomina a Protettore del regno. Stabilitosi a Roma, vi condusse una vita splendida, amato dai Francesi e odiato dagli Spagnoli, che egli sferzava con scherzi pungenti. Pervenutagli, la vigilia di Natale del 1612, la notizia della morte del fratello Francesco, si recò a Mantova per assumere la corona ducale, ma la cognata vedova, Margherita di Savoia, già circondata dagl'inviati di Carlo Emanuele I, metteva innanzi dubbî di gravidanza. Incominciò allora una drammatica schermaglia tra F. e il duca di Savoia, che mirava al possesso del Monferrato. Svanito ogni dubbio di gravidanza, Margherita partì nel marzo 1613 per Torino, mentre la figlia Maria entrava, per esservi educata, nel monastero di Sant'Orsola. Carlo Emanuele penetrò allora nel Monferrato e fece occupare Alba, Trino, Moncalvo e porre l'assedio a Nizza. La Spagna, l'imperatore, la repubblica di Venezia e il granduca di Toscana s'interposero e il 18 giugno 1613 fu pattuita a Milano la riconsegna da parte del duca di Savoia delle terre occupate. Ma, avendo Madrid ingiunto il disarmo, Carlo Emanuele sfidò da solo le armi di Ferdinando il Cattolico. La lotta fu aspra e il Monferrato venne percorso, straziato e dissanguato da amici e nemici. Dimostratisi vani i due trattati di Asti (1° dicembre 1614 e 21 giugno 1615), si venne finalmente alla pace di Pavia del 19 ottobre 1617.

Avendo gli Spagnoli respinto la permuta del Monferrato con Cremona, Ferdinando avviò trattative dirette col duca di Savoia culminanti nell'accordo segreto del 6 maggio 1624, che però, per la morte del principe Filiberto promesso sposo di Maria Gonzaga, non ebbe effetto. Il problema della successione appariva gravissimo, data la condizione in cui si trovava il duca. Cardinale in sacris, egli aveva dimesso l'abito ecclesiastico nel dicembre 1613, assunta la corona il 5 gennaio 1616 e nell'ottobre dello stesso anno segretamente sposato Camilla Faà di Bruno, dalla quale gli nacque un figlio, Giacinto. Abbandonata poi Camilla, per ragioni di stato, si era ammogliato nel 1617 con Caterina de' Medici. Ma il matrimonio era riuscito infecondo, come pure sterile era risultato quello del fratello Vincenzo, sposatosi con la vedova Isabella di Novellara. Di qui le tormentose preoccupazioni per le sorti degli stati gonzagheschi. F. chiamò pertanto a Mantova Carlo di Rethel, figlio di Carlo Gonzaga-Nevers, per dargli in moglie Maria e proclamarlo erede del trono, quando la morte lo colpì.

Coltissimo, ma impenitente dissipatore e dissoluto, F. fu protettore di letterati e artisti. Accolse alla sua corte il Fetti, il Baglione, il Monterasio, l'Albano, il Van Dyck. Fece costruire la Favorita dal Sebregondi e vi raccolse cose preziose e quadri artistici. Acquistò da collezionisti intere raceolte, ricercò manoscritti miniati. Aprì uno studio universitario anffidandolo ai gesuiti; fu aperto sotto di lui il Banco di S. Barbara. Ma le spese pazze e le guerre rovinarono l'erario.

Bibl.: A. Portioli, Il matrimonio Gonzaga con Caterina de' Medici, Mantova 1887; P. Rivoire, Contributo alla storia delle relazioni tra Carlo Emanuele I e Ferdinando Gonzaga, in Boll. st. bibl. sub., anno IV, nn. 4-6; A. Luzio, La Galleria dei Gonzaga venduta all'Inghilterra nel 1627-28. L'archivio Gonzaga di Mantova, Verona 1922; F. Sorbelli Bonfà, Camilla Gonzaga Faà, Bologna 1918; R. Quazza, Ferdinando Gonzaga e Carlo Emanuele I, in Arch. stor. lomb., 1922; id., Mantova e Monferrato nella politica europea alla vigilia della guerra per la successione, Mantova 1922; id., Politica europea nella questione valtellinica, in Nuovo arch. veneto, 1922; id., Margherita di Savoia duchessa di Mantova e viceregina del Portogallo, Torino 1930.

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