Federico II il Grande

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Federico II il Grande

Antonio Menniti Ippolito

Il re illuminista fondatore della potenza prussiana

Grande sovrano, colto e raffinato, Federico II conquistò per la Prussia un ruolo di potenza emergente nello scenario mondiale della seconda metà del Settecento. Fu un grande statista, devoto allo Stato e capace di guidare il suo esercito contro soverchianti coalizioni

Uno Stato caserma

Nella seconda metà del Seicento, il Brandeburgo si affermò come grande potenza tedesca. Il principe Federico Guglielmo Hohenzollern si dedicò alla creazione di uno Stato forte, centralizzato, fondato su un'efficiente burocrazia e su un poderoso esercito. Il figlio Federico e il nipote Federico Guglielmo I ne proseguono la politica, ma sarà il figlio di quest'ultimo, Federico II il Grande, a guidare la definitiva affermazione del paese.

Il principale strumento di affermazione dei principi Hohenzollern furono le forze armate: se nel 1660 l'esercito schierava soli 8.000 soldati, nel 1688 essi erano 31.000, agli inizi del Settecento 80.000 e a metà secolo Federico II finì col riunire sotto il proprio comando 200.000 uomini.

Questo avvenne per più di una ragione. In quell'area d'Europa c'erano altri contendenti pericolosi come la Svezia e la Russia, ma c'era anche da bilanciare nella regione tedesca il ruolo degli Asburgo. C'era poi l'esigenza di tenere unito un dominio che comprendeva territori molto diversi e frammentati. Non solo: impiegare la nobiltà nei ruoli degli ufficiali era uno strumento efficace per garantire la sua fedeltà alla corona. Il marchese di Mirabeau, illuminista francese, definì la Prussia non come uno Stato dotato di un esercito, ma come un esercito che aveva uno Stato.

La potenza prussiana

Una forza militare imponente non avrebbe potuto però garantire da sola la formazione della potenza prussiana. Dalla loro capitale Berlino, gli Hohenzollern promossero una intensa attività politica e diplomatica che permise alla Prussia di accedere fin dal primo Settecento alla più importante ribalta europea.

Gli Hohenzollern si consideravano i primi servitori dello Stato e vissero in modo austero, lontani dallo sfarzo di altri monarchi europei. Il padre di Federico II, Federico Guglielmo I, dal 1725 scelse d'indossare sempre la sola uniforme militare, identificando così nella sua persona lo Stato e l'esercito e imponendo uno stile che avrebbe fatto scuola.

La formazione di Federico

Federico II nacque a Berlino il 24 gennaio 1712. I dissapori con il padre, dovuti alla durissima disciplina che gli era imposta, lo portarono nel 1730 a progettare la fuga dalla corte, ma il tentativo fu scoperto. Il padre lo imprigionò per qualche mese, fino a strappare la sua sottomissione, ottenuta anche dopo averlo obbligato ad assistere all'esecuzione di un ufficiale che lo aveva aiutato nel tentativo.

Dopo di ciò, Federico si sottopose del tutto all'autorità paterna e prese a studiare da re. Coltivò però anche altri interessi e si circondò di letterati e pensatori influenzati dal movimento illuminista. Scrisse trattati politici e opere poetiche e tenne una densa corrispondenza con il filosofo francese Voltaire.

Dopo le guerre, vent'anni di pace

La morte del padre lo pose sul trono il 31 maggio 1740: gli bastarono cinque anni per fare della Prussia una grande e temuta potenza europea.

La contestata designazione di Maria Teresa d'Asburgo alla corona imperiale lo spinse a invadere l'importante regione della Slesia. Ne scaturì un duro conflitto con l'Austria, al termine del quale la Prussia si vide riconoscere conquiste che ne ampliavano di un terzo il dominio. Sul fronte interno Federico II avviò importanti riforme per razionalizzare lo Stato e per rivitalizzarne l'economia.

Nel 1756 si impegnò in un nuovo, ampio conflitto, noto come la guerra dei Sette anni (1756-63), che lo vide schierato con l'Inghilterra contro l'Austria, la Francia e la Russia. In diversi frangenti Federico, assediato dalla potente alleanza avversaria, si trovò sul punto di cedere poi l'ascesa sul trono russo dello zar Pietro III, suo ammiratore, gli recò un insperato aiuto. La pace riconobbe tutti i possessi prussiani. Federico II risanò rapidamente le ferite della guerra e i vent'anni che seguirono, fino alla morte, avvenuta nel 1786, furono per la Prussia sostanzialmente pacifici.

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