Fano

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Comune della prov. di Pesaro e Urbino (121,3 km2 con 62.199 ab. nel 2008), sulla costa adriatica a NO della foce del Metauro. Grande mercato agricolo (soprattutto di ortaggi) e zootecnico, è sede di numerose industrie sviluppate nei rami metalmeccanico, dei materiali da costruzione, del mobilio, dell’abbigliamento, calzaturiero, alimentare, tessile (setificio). Importante è l’attività peschereccia. Attrezzato centro balneare e turistico. Nodo stradale.

L’antico Fanum Fortunae è ricordato per la prima volta nel 49 a. C. quando Cesare l’occupò dopo aver passato il Rubicone; crebbe presto d’importanza per la sua felice posizione stradale sulla via che univa la valle del Tevere alla Gallia Cisalpina. Augusto vi dedusse una colonia di veterani (colonia Iulia Fanestris): i monumenti più insigni di questo periodo sono l’arco a tre fornici dedicato ad Augusto, il quale costituiva una delle porte che si aprivano nel cospicuo muro di cinta della città, e la basilica descritta da Vitruvio (che ne attribuisce la costruzione a sé stesso), di cui avanzano resti. F. fu distrutta dai Goti (538 d.C.) e ceduta da Pipino (755) alla Chiesa. Prima del 12° sec. si costituì a comune: e nel 1141 stringeva col doge veneziano Pietro Polani un patto per il quale, riconoscendo F. la supremazia marittima di Venezia e impegnandosi per un’offerta annua alla chiesa di S. Marco, Venezia le prometteva protezione e libertà di commercio nell’Adriatico. Alla sua libertà attentarono i Malatesta, che nel 1355 vi affermarono la signoria; questa durò sino al 25 settembre 1463, quando la conquistò, incorporandola alla Chiesa, Federico da Montefeltro. Partecipò ai moti liberali del 1831 e 1849, e nel giugno 1859 costituì un breve governo provvisorio. Il 12 settembre 1860 le truppe italiane posero fine alla dominazione papale.

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Materiali da costruzione

Federico da montefeltro

Moti liberali del 1831

Gallia cisalpina

Valle del tevere