FAKHR AL-DIN IBN SHAYKH AL-SHUYUKH

Federiciana (2005)

FAKHR AL-DĪN IBN SHAYKH AL-SHUYŪKH

BBruna Soravia

Fakhr al-Dīn (Yūsuf) Ibn Shaykh al-Shuyūkh Mu-ḥammad nacque in Siria intorno al 580 A.H./1184 A.D., discendente dai Banū Hamawiya, famiglia di mistici (sūfī) e giureconsulti di origine iraniana, un ramo della quale si stabilì in Siria, ponendosi al servizio degli Ayyubidi (v.). Il padre di F., Sadr al-Dīn Abū l-Hasan Muḥammad, era succeduto a suo padre come ispettore generale di tutte le istituzioni mistiche siriane (da cui l'appellativo di shaykh al-shuyūkh, 'gran maestro'). Successivamente fu investito della stessa carica in Egitto dal sultano ayyubide al-Malik al-῾Ādil, padre di al-Kāmil. Per quest'ultimo, Sadr al-Dīn svolse anche funzione di ambasciatore. Dei suoi quattro figli, detti Banū (o Awlād) Shaykh al-Shuyūkh ('figli del gran maestro'), F. fu il più noto. Ambasciatore per conto di al-Kāmil presso il califfo di Baghdad, acquistò ampia fama come legato dello stesso sultano ayyubide presso Federico II, nel corso delle trattative che condussero all'accordo decennale, concluso a Giaffa fra i due sovrani il 18 febbraio 1229, che contemplava la restituzione di Gerusalemme e dei Luoghi Santi ai cristiani, con l'esclusione di al-Haram al-Sharīf ('il nobile santuario'), l'area sacrale comprendente le moschee di al-Aqṣā e di ῾Umar, che furono lasciate al culto dei musulmani.

Fra Federico e F. sarebbe nata una singolare amicizia, attestata da uno scambio epistolare, al ritorno dell'ambasciatore musulmano in Egitto; secondo una notizia riferita da Joinville, F. sarebbe stato fatto cavaliere da Federico, col diritto d'inserire fra le sue insegne l'aquila imperiale.

Dopo la morte di al-Kāmil, nel 1238, F. fece parte del consiglio reale a Damasco; rientrato al Cairo, fu però messo in prigione dal nuovo sultano, al-῾Ādil II, figlio di al-Kāmil (1238-1240), ma fu reintegrato nelle sue cariche dal fratello e successore di al-῾Ādil II, al-Malik al-Ṣāliḥ (1240-1249), che lo nominò comandante supremo dell'esercito egiziano. Quando l'Egitto fu minacciato dalla crociata di Luigi IX di Francia (1249-1250), F. assunse la difesa del Regno, diventandone reggente alla morte di al-Ṣāliḥ, per volere di Shaǧar al-Durr, madre del nuovo sultano al-Mu῾aẓẓam Tūrānshāh, all'epoca assente dal Cairo.

F. trovò la morte in battaglia poco dopo la sua designazione, in un attacco di sorpresa condotto dai crociati contro al-Manṣūra, dove l'esercito egiziano era acquartierato, l'8 febbraio 1250.

Fonti e Bibl.: M. Amari, Appendice, in Biblioteca arabo-sicula, Torino 1889, pp. 58 ss.; Cl. Cahen, Une source pour l'histoire des Croisades: les mémoires de Sad al-Dīn ibn Hamawiya Juwaynī, "Bulletin de la Faculté de Lettres de Strasbourg", 28, 1950, pp. 320-337; H.L. Gottschalk, Die Aulad šaykh al-šuyūkh, "Wiener Zeitschrift für die Kunde des Morgenlandes", 53, 1956, pp. 57-87. Encyclopédie de l'Islam, Paris 19602, s.v. Awlād al-Shaykh (H. Gottschalk).