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Famiglia principesca italiana, le cui più certe origini si riconducono agli Obertenghi; Alberto Azzo II (996 circa - 1097), vero capostipite della casa d'Este, era infatti pronipote del marchese Oberto, creato nel 962 conte palatino da Ottone I. Prese nome dal luogo del Padovano in cui, dal 1073 circa, fissò la sua abituale residenza. Con l'adozione da parte di Guelfo III, duca di Carinzia, del nipote Guelfo figlio di sua sorella Cunizza e di Alberto Azzo II, un ramo si trapiantò in Germania, insignito del ducato di Baviera e continuatore della celebre casa dei Guelfi. La linea italiana fu invece continuata da Folco (m. 1128), nato da un secondo matrimonio di Alberto Azzo. Divenuti gli Estensi, per iniziativa di Obizzo I (m. 1193), figlio di Folco, capi della fazione avversa ai Torelli a Ferrara, nel corso del secolo 13º ottennero, dapprima di fatto (con Azzo VI, m. 1212, e ancor più decisamente con il figlio Azzo VII, m. 1264) e poi ufficialmente (con Obizzo II, nipote di Azzo VII, m. 1293) la signoria della città; nel 1288 Obizzo diventava anche signore di Modena e l'anno dopo di Reggio. Dopo un periodo di alterne vicende, che videro gli Estensi, con Azzo VIII (m. 1308) e con la reggenza di Fresco, cacciati successivamente da Modena, Reggio e Ferrara, e quindi richiamati a Ferrara (1317; dal 1332 come vicarî del papa) e a Modena (1336), con Niccolò III (1393-1441) la potenza della casata si affermò definitivamente e si costituì quindi uno stato che, con abile politica di altalena con i vicini, consolidò gli acquisti compiuti. A lui successero i figli naturali Leonello (1441-1450), principe colto e prudente, e Borso (1450-1471), che, riallacciandosi a una tradizione già instaurata dal padre, fecero di Ferrara un centro di cultura e di arte; nel 1452 Borso otteneva dall'imperatore Federico III i titoli di duca di Modena e Reggio e di conte di Rovigo, nel 1471 quello di duca di Ferrara da papa Paolo II. Al loro fratello legittimo Ercole I (1471-1505), che seppe abilmente destreggiarsi nelle guerre scatenate dalle imprese di Carlo VIII, successero Alfonso I (1505-1534), che perse e riottenne Modena e Reggio, Ercole II (1534-1559) e Alfonso II (1559-97), alla cui morte, non avendo avuto figli nonostante i suoi tre matrimonî, si aprì una grave crisi dinastica, conclusasi con la rinuncia (1598) al ducato di Ferrara da parte dell'erede Cesare (1597-1628), figlio di Alfonso marchese di Montecchio figlio illegittimo di Alfonso I. La perdita di Ferrara, passata alla Chiesa, significò un lungo periodo di decadenza, avendo perso lo stato estense la sua importanza di stato chiave tra Venezia, Po e Appennini: i successivi duchi (Alfonso III, 1628-29; Francesco I, 1629-58; Alfonso IV, 1658-62; Francesco II, 1662-94; Rinaldo, 1694-1737) cercarono d'inserirsi nella politica europea per rientrare in possesso in qualche modo della loro capitale; ma nel 1708 si aggiungeva la perdita di Comacchio. Francesco III (1737-1780), travolto dalle vicende della guerra di successione d'Austria, finì governatore austriaco della Lombardia. Aveva dato in sposa (1771) al terzogenito di Maria Teresa d'Austria, Ferdinando Carlo Antonio, l'unica sua nipote Maria Beatrice; sicché, dopo la morte senza eredi maschi di suo figlio Ercole III (1803), con la Restaurazione succedeva nel ricostituito ducato di Modena e Reggio la nuova dinastia degli Asburgo-Este con Francesco IV, figlio di Ferdinando Carlo Antonio. Anche questa linea si estinse nel 1875 col figlio di Francesco IV, Francesco V.

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