Cardenal, Ernesto

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Poeta nicaraguense (Granada 1925 - Managua 2020). Discepolo di Thomas Merton, è stato ordinato sacerdote nel 1965. È una delle voci più interessanti e impegnate della poesia latino-americana e tra i massimi esponenti della teologia della liberazione, nonché un protagonista della rivoluzione in Nicaragua del 1979. Tra le sue opere si ricordano in particolare: La ciudad deshabitada (1946), El conquistador (1947), vigorosa composizione di ispirazione epica, Hora 0 (1960), di contenuto politico e rivoluzionario, Gethsemani, Ky (1960), raccolta di appunti lirici di intonazione prevalentemente religiosa, El estrecho dudoso (1966). Ha pubblicato successivamente altre raccolte poetiche (Salmos, 1969; Homenaje a los indios americanos, 1972; Poesía nueva de Nicaragua, 1974; Los ovnis de oro: poemas indios, 1988; Cosmic Canticle, 1993), spesso di accentuato impegno politico. Nominato ministro della Cultura nel governo sandinista del Nicaragua nel 1979, si è messo in urto con le gerarchie ecclesiastiche. Tra le opere successive: Telescopio en la noche oscura (1993); Versos del pluriverso (2005); Pasajero de transito (2006); El celular y otros poemas (2012); la raccolta di saggi Este mundo y otro (2011); Somos polvo de estrellas (2013). Nel 2007 la sua produzione poetica è stata integralmente pubblicata nei due tomi Poesía completa.

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