Moss, Eric Owen

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Architetto statunitense (n. Los Angeles 1943). Dopo aver studiato a Harvard e a Berkeley, ha aperto il suo studio professionale a Los Angeles nel 1973. All'attività di architetto ha sempre affiancato la docenza, insegnando alla Yale e alla Harvard University, al Southern California institute of architecture e, in Europa, a Copenaghen e a Vienna. Ha partecipato a numerose mostre in tutto il mondo ed è stato tra i rappresentanti degli Stati Uniti alla Biennale di architettura di Venezia nell'edizione del 1996. Attivo anche sul piano teorico, ha pubblicato articoli e saggi sulle principali riviste di architettura; il testo Gnostic architecture (New York, 2000) può essere considerato come un vero e proprio manifesto della sua teoria della progettazione. La sua architettura fortemente sperimentale, ispirata ai principi del decostruzionismo nell'accezione datane dalla cosiddetta scuola di Los Angeles, ha sviluppato negli anni un linguaggio personale, talora radicale negli esiti formali. Gran parte delle sue realizzazioni è concentrata nell'area metropolitana di Los Angeles (Petal House, 1982; Lawson-Westen House, 1993), soprattutto a Culver City, un'ex zona industriale, dove M. si è fatto promotore di una politica di recupero urbano che ha suscitato particolare interesse; si annoverano qui: la Lindblade Tower (1989); la Paramount Laundry (1989); la sede del Gary Group (1991); The Box (1994); il Samitaur office building (1996); il 3535 Hayden avenue building (1999); il Green umbrella auditorium (2000). Nel 2007 gli è stato assegnato l'Arnold W. Brunner Memorial Prize in architecture dalla American Academy of Arts and Letters per aver dato un contributo significativo all'architettura come arte.

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