Bétti, Enrico

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Matematico italiano (Pistoia 1823 - Soiana, Pisa, 1892). Allievo di O. F. Mossotti, fu dapprima prof. di liceo; poi, dal 1857 alla morte, prof. all'univ. di Pisa, e dal 1863 direttore della Scuola Normale superiore. Socio nazionale dei Lincei (1875) e membro di numerose altre accademie e società scientifiche. Fu deputato (1861-67, 1874-76), pur senza prendere mai parte attiva alla vita politica, e senatore (dal 1884). Analista e geometra, egli fu anche tra i maggiori fisici teorici italiani di quel periodo. Dal 1850 al 1862, il B. si occupò della teoria delle equazioni algebriche (chiarendo e completando le idee e i risultati di É. Galois) e della teoria delle funzioni ellittiche, nelle quali per primo (quindici anni prima di C. Weierstrass) sviluppò l'idea geniale della decomposizione delle funzioni intere in fattori primarî. Successivamente si dedicò a ricerche di fisica matematica (teoria dell'elasticità, del calore e della capillarità). A questo secondo periodo appartiene però anche la memoria nella quale il B. estese gli studî topologici delle superfici alle varietà a tre o più dimensioni. Nel campo della teoria matematica dell'elasticità, egli è da considerare come il fondatore d'una importante scuola italiana; a lui son dovuti, fra l'altro, il primo metodo generale per l'integrazione delle equazioni dell'elasticità e l'enunciazione del principio di reciprocità (teorema di B.). Le sue Opere sono state pubblicate in ediz. nazionale a cura dell'Accademia dei Lincei (2 voll., 1903, 1913).

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