Enfiteusi

Dizionario di Storia (2010)

enfiteusi


Diritto reale su un fondo altrui, in base al quale il titolare (enfiteuta) gode del dominio utile sul fondo stesso, con l’obbligo di migliorare il fondo e di pagare al proprietario un canone annuo (in denaro o in derrate), talvolta poco più che simbolico; il contratto si considera rescisso in caso di mancato pagamento del canone o di deterioramento del fondo. Le origini dell’e. si rintracciano nel diritto romano nella locatio degli agri vectigales, cioè dei terreni non assegnati o venduti, ma dati in affitto per 100 anni o in perpetuo, dietro la corresponsione di un vectigal. Nel Basso impero, sui terreni imperiali si affermò lo ius emphyteuticum (concessione a lungo termine). L’e. fu ampiamente diffusa durante il Medioevo in quanto consentiva a proprietari di patrimoni frazionati che non riuscivano a controllare i propri fondi di mantenere almeno il dominio eminente. Abolita nel codice napoleonico, fu invece accolta nel codice civile italiano del 1865.

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