EIFEL

Enciclopedia Italiana (1932)

EIFEL (A. T., 53-54-55)

Arrigo Lorenzi

Grande altipiano a N. della Mosella, compreso all'incirca nel triangolo che ha per vertici Treviri, Coblenza e Aquisgrana, alto in media 500 m.: a levante arriva sino al Reno, a NE. scende al bassopiano renano inferiore e a ponente continua nelle Ardenne. È il Pagus eiflensis dei documenti del sec. VIII, il cui centro era la città di Prüm, storica abbazia.

La parte più aspra è la Schneifel (Schnee-Eifel) circa a metà distanza fra Aquisgrana e Treviri. Quivi lo spartiacque non si trova nelle maggiori altezze, ma nello Ziller Wald, che è più basso e da cui le acque scorrono alla Mosa, alla Mosella e al Reno, entro profonde valli che presentano un aspetto selvaggio e romantico, ben diverso dall'uniforme superficie dell'altipiano che esse frastagliano. Nelle valli non si hanno che piccole città. La parte NO. dell'altipiano è formata dall'Hohe Venn, la cui superficie è occupata quasi tutta da paludi. A levante della Schneifel si eleva la Hocheifel (Hohe Acht 760 m.), che ha a S. e E. la parte più bassa dell'Eifel, detta Eifel Anteriore, in passato sede di attività vulcanica. I vulcani sono disposti su una linea diretta da SE. verso NO. e le cavità di origine vulcanica sono occupate da laghi (Laacher See, 3,3 kmq., profondità massima 53 metri). Quivi è Mayen, il centro principale dell'Eifel.

Bibl.: Folmann, in Land und Leute, XXVI, Bielefeld 1912.

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