EDILIZIA

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

EDILIZIA (XIII, p. 460)

Enrico PETROZZI

Macchine per l'edilizia - I progressi realizzati in questo settore si riferiscono essenzialmente alle macchine per l'impasto e per la messa in opera del calcestruzzo.

Casseri. - In alcuni paesi si va delineando la tendenza di adottare per le strutture di fabbrica, delle misure unificate o multiple di una misura base, e si vanno perciò diffondendo casseforme impiegabili in diversi getti successivi. Dalle prime casseforme in ghisa, si è ora passati alle casseforme in lamiera di acciaio stampata e saldata, o in legname trattato e rinforzato da elementi in materiale sintetico, uniti tra di loro mediante semplici collegamenti con chiavette, bolloni o morsetti. I getti ottenuti con questo sistema presentano spesso tale levigatezza di superfici da rendere superfluo l'intonaco.

Macchine per l'impasto di calcestruzzo. - Si sono perfezionati ed automatizzati i sistemi di dosaggio (a volume o a peso) e di caricamento, sia per le semplici betoniere da edilizia, sia per gli impianti di maggior mole. Si hanno betoniere normali su ruote, rimorchiabili o trasportabili, e betoniere semoventi per lavori di strade, di piste, ecc. Il loro funzionamento avviene a mezzo di motore elettrico (tipi fissi), a benzina o diesel (tipi semoventi). Carico e dosaggio delle betoniere avvengono generalmente per gli inerti a mezzo di una tramoggia di misura, che viene riempita e successivamente sollevata e ribaltata dentro la bocca di caricamento; il dosaggio del cemento è fatto a sacchi, quello dell'acqua a mezzo di serbatoio graduato. Per grandi impianti di produzione, si hanno disposizioni differenti, a seconda se l'inerte sia ghiaia o sabbia di cava, o provenga dalla frantumazione di scaglioni di cava; in questo ultimo caso, un impianto di produzione comprende: uno o più stadî di frantumazione, uno stadio di vagliatura e di ventilazione del pietrisco e del sabbione ottenuti; le varie granulometrie vengono depositate in silos, dai quali, attraverso bilance dosatrici, sono versate nelle betoniere. Un impianto utilizzante sabbia e ghiaia di cava comprende: vagliatura, uno o più stadî di lavaggio, dosaggio, impasto e distribuzione. La potenzialità di tali impianti può raggiungere varie centinaia di metri cubi al giorno. Recentemente sono state studiate centrali del calcestruzzo, cioè complessi di produzione e vendita dell'impasto pronto, destinate a sopperire nelle migliori condizioni di economia alla richiesta di un intero centro o di una zona con numerosi lavori.

Trasporto e messa in opera del calcestruzzo. - Nell'edilizia, il trasporto di impasto umido si pratica tuttora a mezzo di torri Derrick o Wolf con benna a secchio e distribuzione a gronde; per forti volumi e piccole altezze si hanno elevatori a tazze (con eventuale vibratore che faciliti il distacco dell'impasto dalle tazze stesse) oppure a nastro o a coclea; per forti distanze specialmente orizzontali si è molto diffuso il trasporto dall'impasto, eventualmente emulsionato con aria per favorire lo scorrimento e l'omogeneità, a mezzo di tubazioni sotto pressione. In tal modo si evita l'uso della betoniera semovente (non sempre possibile) e si ottiene la distribuzione dell'impasto esattamente sul posto voluto; il sistema si adatta solo per grandi opere, ed ogni arresto dell'erogazione deve essere evitato per impedire la presa dell'impasto nei tubi. Per il riempimento di vani angusti e profondi con accesso non dall'alto (gallerie, ecc.), la condotta termina con un tratto di tubazione flessibile, al cui sbocco un ugello di aria compressa lancia l'impasto a notevole distanza, garantendo il suo intasamento e l'eliminazione dell'aria che ha servito a facilitarne il trasporto. Sugli autocarri addetti unicamente a trasporto di calcestruzzo dalle centrali ai posti di utilizzazione si hanno particolari dispositivi d'agitazione per mantenere l'omogeneità dell'impasto.

Tra i sistemi di messa in opera di calcestruzzi a fine granulometria ha avuto notevole diffusione il "cement-gun" che si differenzia dagli altri sistemi in quanto l'apporto di acqua avviene entro la lancia di spruzzo. Negli ultimi anni, la gunite ha avuto larga applicazione non solo per rivestimenti, intonaci, riattamenti del parametro di opere idrauliche, ecc., ma anche in costruzioni estese e sottili quali tubi, serbatoi (fig. 2), volte, natanti, ecc. spesso impiegandolo con armature pretese a costituire strutture cementizie precompresse.

Vibratori. - Benché le qualità superiori del calcestruzzo vibrato siano da tutti riconosciute, nel campo delle normali strutture di fabbrica il loro impiego non si è andato diffondendo come sarebbe stato desiderabile: l'uso dei vibratori per ora si è affermato in quei casi in cui il loro impiego è insostituibile, e precisamente nel getto di strutture reticolari o di profilati in casseri necessariamente angusti, e nei getti di forma semplice ma comportanti ingenti masse di impasto, che sarebbe impossibile intasare a mano. I vibratori attuali sono di tre tipi: da applicare alle cassaforme, di superficie e ad immersione; possono essere ad aria compressa, elettrici e con motore a scoppio. La tendenza di questi ultimi anni si può riassumere nella formula: vibrazione di ampiezza piccola e di elevata frequenza (100-150 p. p. s. o anche maggiore). I vibratori comprendenti un motore elettrico o a scoppío comportano una moltiplica, a volte variabile, destinata ad elevare la frequenza; la moltiplica variabile servirebbe ad accordare di volta in volta la frequenza del vibratore con la risonanza propria del cassero cui è applicato.

Macchine per demolizioni e sgomberi. - Per la demolizione e lo sgombero delle ingenti masse di ruderi e di rottami provocati dalle azioni belliche sono stati in generale adottati i normali mezzi di abbattimento, di scavo e di trasporto con l'impiego dì martelli demolitori per la disintegrazione del calcestruzzo, e delle attuali macchine scavatrici (specialmente bulldozers) per la rimozione del materiale. Per la disintegrazione del cemento armato, oltre alla fiamma ossiacetilenica, è stato ultimamente proposto il rapido ed intenso riscaldamento delle armature metalliche, ottenuto applicando ad esse una corrente elettrica di elevata intensità: venuta a mancare, per la diversa dilatazione, la coesione fra ferro e calcestruzzo, e formatasi in quest'ultimo una prima rete di fessure, la frantumazione viene molto facilitata.

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