Definizione

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

definizione


definizióne [Der. del lat. definitio -onis, da definire (→ definito)] [LSF] Il termine, nato nella filosofia naturale (spec. nella matematica) con il signif., che ha tuttora, di "proposizione che individua un ente" (v. oltre per alcune locuz.), passò nell'ottica per qualificare la precisione dei dettagli di immagini visuali fornite da strumenti ottici e di qui passò poi, con lo stesso signif., alle varie tecniche di produzione e trasmissione di immagini (stampa, fotografia, televisione, telefotografia, ecc.), in alcune delle quali è precisabile quantitativamente, mediante apposite grandezze; in questi ultimi casi è spesso sinon. di risoluzione. ◆ [FAF] Procedimento con cui vengono formalmente introdotti concetti derivati a partire da quelli che vengono supposti come primitivi: v. assiomatizzazione. ◆ [ALG] [ANM] D. astratta, o per astrazione: operazione consistente nel definire una classe di elementi attraverso una relazione di equivalenza la quale, all'interno di un insieme dato, identifica tutti e soli gli elementi tra loro equivalenti, con riferimento a un ente che è l'astratto comune a tutti gli elementi della classe. ◆ [FAF] D. coordinativa e coordinativa seconda: v. spazio e tempo: V 442 f, 444 e. ◆ [FAF] D. costruttiva: d. di un ente in termini tali da indicare un procedimento atto a determinare l'ente stesso; equivale in genere a d. operativa (v. oltre). ◆ [FAF] D. formale: di una grandezza, è l'equazione che lega tale grandezza ad altre già definite, o in partic. a grandezze fondamentali di un sistema di unità di misura. ◆ [ALG] [ANM] D. implicita: in una teoria matematica costruita come sistema ipotetico-deduttivo, la relazione per la quale i postulati definiscono in modo implicito i concetti primitivi (per es., nella geometria euclidea, i concetti primitivi di "punto", "retta", "piano", ecc. sono definiti soltanto dalle loro proprietà, espresse dai postulati della geometria euclidea). ◆ [ALG] [FAF] D. metalinguistica: nella logica matematica, una d. espressa in un metalinguaggio, ossia in un linguaggio nel quale si può parlare del linguaggio usato nel sistema formale cui ci si riferisce; viene usata per individuare gli assiomi e le regole di inferenza del sistema, oppure per abbreviare determinate espressioni ricorrendo a espressioni più semplici appartenenti al metalinguaggio. ◆ [FAF] D. nominale: quella che si ha quando un termine è definito da una frase contenente soltanto altri termini di significato noto. ◆ [FAF] D. operativa: di una grandezza, è l'indicazione del procedimento che consente la misurazione della grandezza data oppure è la relazione, spesso puramente empirica, che rende in forma analitica tale procedimento: per es., costituisce una d. di tal genere dire che l'intensità di un campo elettrico è il rapporto tra la forza agente su una carica elettrica puntiforme e il valore di tale carica (mentre la d. formale, di cui sopra, è l'appropria-ta formula di campo, che mette in conto il valore e il vettore di posizione di ognuna delle cariche che generano il campo medesimo). ◆ [ANM] [FAF] Principio di d. interna: v. analisi non standard: I 147 e. ◆ [FAF] Relazione di d.: a seconda dei casi, lo stesso che d. formale (v. sopra) oppure d. operativa (v. sopra).

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