Darfur

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Regione dell’Africa centrale, nel Sudan, amministrativamente divisa in tre province ( Gharb D. 1.863.000 ab., stima 2007, capol. Geneina; Janub D. 3.514.000 ab., capol. Nyala; Shamal D. 1.821.000 ab., capol. al-Fashir). È un altopiano ondulato, che ha per centro il gruppo vulcanico del Gebel Marra (3088 m); il resto del paese è steppico o subdesertico. Gli abitanti originari del paese, i Fūr, nel tardo Medioevo subirono assai fortemente l’influsso arabo.

Nella zona dei massicci rocciosi sono state trovate raffigurazioni rupestri di varie epoche: le più antiche (fine del 3° millennio a. C.) sono molto schematiche e rappresentano fauna selvatica e mandrie di buoi associate a uomini armati di archi.

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Per secoli centro di un sultanato indipendente, il D. fu inglobato nel Sudan al tempo del condominio anglo-egiziano, sebbene con il riconoscimento di margini di autonomia. Dopo la partenza degli inglesi (1956), rimase in una condizione di sottosviluppo, in quanto il governo di Khartoum concentrava gli investimenti in altre aree del paese. Teatro nella seconda metà degli anni 1980 di scontri armati tra le popolazioni nere contadine e le milizie arabe janjawid, con l’interferenza anche degli eserciti del Ciad e della Libia, la regione ha conosciuto in seguito un crescente tasso di violenza, a causa dell’appoggio concesso ai janjawid nelle loro scorribande dal nuovo governo militare. La situazione è precipitata nel 2003, quando gruppi armati locali si sono ribellati all’oppressione degli arabi sui neri. In risposta i janjawid, con il sostegno attivo delle forze armate sudanesi, hanno scatenato una campagna di terrore ai danni delle tribù nere, con uccisioni e stupri di massa, distruzione di villaggi, che ha costretto all’esodo 2 milioni di persone (v. .). Nonostante le incalzanti pressioni internazionali, il governo sudanese non ha mai posto fine alle violenze e i profughi continuano a vivere in campi non protetti e con cibo e acqua insufficienti. Rivelatosi inadeguato il contingente di 7000 uomini inviato dall’Unione Africana, l’ONU ha deciso lo schieramento per il 2008 di una più ampia forza di peace-keeping.

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