Danzica

Dizionario di Storia (2010)

Danzica


Città della Polonia settentrionale. Ricordata la prima volta nel 997, allorché Adalberto vescovo di Praga vi diffuse il cristianesimo, nel 1148 è designata quale capoluogo del ducato di Pomerania; per tutto il 13° sec. se la contesero quei duchi, i re di Danimarca e di Polonia, i prussiani e i cavalieri teutonici che vi si affermarono stabilmente nel 1309. Da allora D. si sviluppò come florido centro industriale; nel 1445 si proclamò città libera, ma subito dopo si pose sotto il protettorato del re di Polonia, che peraltro le garantì piena autonomia dalle province baltiche. Decaduta per le conseguenze delle guerre di religione, della guerra dei Trent’anni e di quella di successione polacca, dopo la prima spartizione della Polonia (1772) tornò a essere città libera; dal 1793 al 1919 appartenne alla Prussia, tranne la breve parentesi napoleonica (1807-13). Con il Trattato di Versailles (1919) la città, abitata in prevalenza da tedeschi, veniva tolta alla Germania e costituita in «città libera». Una striscia di territorio (il cd. «corridoio») univa la città alla Polonia. Questa situazione anomala fu fonte di continui contrasti fra la Germania, che tendeva all’annessione di D., e la Polonia, che ne rivendicava il possesso. Il mancato accordo sulla questione di D. fu tra le cause scatenanti della Seconda guerra mondiale. Occupata dalle truppe tedesche il 1° ottobre 1939, fu conquistata dai russi il 30 marzo 1945 e dichiarata annessa alla Polonia, con tutto il suo territorio, dal governo provvisorio polacco.

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