DANUBIO

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

DANUBIO (XII, p. 354; App. I, p. 498; II, 1, p. 752)

Francesco CATALUCCIO

Dopo la firma, avvenuta il 18 agosto 1948, di una nuova convenzione, ben presto si creò una frattura tra la Iugoslavia e gli altri stati firmatarî, in connessione col contrasto politico generale fra la Iugoslavia e gli altri paesi comunisti. Essa ebbe i suoi primi sintomi nel corso della prima sessione di lavori della Commissione, a Galatz, dall'i al 17 novembre 1949, allorché la Iugoslavia venne esclusa dal Comitato esecutivo di tre membri (un romeno, un cecoslovacco e un sovietico), e divenne profonda alla IV sessione (magg10 1951), sempre a Galatz, in occasione della presentazione, da parte del delegato sovietico, d'un progetto di regolamento del traffico per il Danubio che riconosceva all'URSS, oltre il controllo del fiume, anche i poteri prima concessi agli stati rivieraschi. Il 2 giugno il delegato iugoslavo, dichiarando il progetto di regolamento contrario alla convenzione del 1948, abbandonò la conferenza. Gli altri membri della Commissione approvarono ugualmente, il 5 giugno, le nuove norme di navigazione e di controllo, nonché il nuovo regime finanziario. Con una nota di protesta del 23 agosto, Belgrado, comunicò che considerava come non avvenute le decisioni della IV sessione e che non avrebbe applicato le disposizioni votate in sua assenza nel tratto di Danubio sotto controllo iugoslavo. Voto contrario il delegato iugoslavo diede anche, nella successiva sessione (10 dicembre 1951), al progetto presentato dalla segreteria della Commissione sull'unificazione dei regolamenti delle ispezioni fluviali. Uguale andamento ebbero le due sessioni del 1952 (giugno e dicembre), durante le quali il delegato iu-goslavo chiese la revisione immediata della convenzione del 1948: la maggioranza consentì soltanto alla creazione di un comitato speciale per lo studio della revisione. Nella riunione di questo comitato (Bucarest 8-24 giugno 1953) la Iugoslavia presentò un memorandum nel quale proponeva che le funzioni principali della Commissione fossero esercitate a turno dai rappresentanti di tutti gli stati membri per un periodo di tre anni, che tutti i membri avessero diritto di esprimere liberamente il loro punto di vista sugli argomenti all'ordine del giorno della Commissione, che fosse costituito un Comitato esecutivo permanente e fosse snellito il lavoro della segreteria della Commissione con la creazione di gruppi di lavoro, e che fosse ripartito equamente fra gli stati membri il personale fisso impiegato nella Commissione. Il memorandum venne respinto ma alcuni suoi punti vennero accolti nel nuovo regolamento che l'VIII sessione (26 giugno-3 luglio 1953) approvò a Galatz. Maggiore soddisfazione ebbe la Iugoslavia alla sessione nel successivo dicembre, riuscendo ad ottenere il trasferimento della Commissione a Budapest e l'attribuzione della segreteria ad un iugoslavo. Tornata l'armonia, nelle due sessioni del 1954 le decisioni relative ad alcuni supplementi alle "Convenzioni fondamentali per il regolamento della navigazione nel Danubio" e lo "Statuto dei diritti e dei doveri dei membri della segreteria e dell'apparato di lavoro della Commissione danubiana" furono approvate all'unanimità. Nel 1959 entrò a far parte della Commissione l'Austria (unica tra gli stati non a governo comunista), e nel gennaio 1960 si tenne la prima sessione nella nuova sede di Budapest.

Bibl.: S. P., Le Danube à travers l'histoire et aujourd'hui, in Revue de la politique mondiale, 1951, n. 11; Nauticus, La session de la Commission danubienne, in Revue de la politique mondiale, 1952, n. 1; D. T. Cattell, The politics of the Danube Commission under Soviet control, in The American Slavic and East European Review, XIX, n. 3 ott. 1960, pp. 380-394.

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